[ RECENSIONE ] La torre di Ruin di Simon Toyne | Sperling

LA TORRE DI RUIN di Simon Toyne
404 pagine | €9.90 digitale

L'FBI deve indagare su un caso molto particolare: la NASA ha perso il controllo del telescopio Hubble che ora punta verso la terra. Su tutti i pannelli di controllo si legge un unico messaggio: l'umanità non deve cercare oltre! Poco dopo cominciano a prodursi inquietanti fenomeni naturale e in tutto il mondo la gente prova l'impulso di cercare rifugio tra le mura di casa. La risposta dell'enigma si trova a molti chilometri di distanza, in un luogo mistico in pieno deserto dove Liv Anderson, la donna che incarna un'antica profezia, affronterà la rivelazione finale, custodita per millenni nella Cittadella di Ruin, per fermare l'apocalisse.
Voltare l'ultima pagina di La Torre di Ruin con il fiato sospeso, tirando un lungo sospiro di sollievo come dopo una corsa improvvisa e forzata in discesa, verso la meta, fa capire come Simon Toyne sia riuscito egregiamente nel suo intento. Un romanzo che è la chiusura perfetta di una trilogia che fa della cospirazione religiosa il suo fulcro più importante, ma arricchendola di dettagli personali che lo trasforma in un libro da leggere tutto d'un fiato, assaporandone ogni minima sfaccettatura, entrando nella mente di ogni suo personaggio e scoprendo che l'epilogo tanto professato non è altra che l'altro faccia di un'umana medagliaCercando di evitare, come mio dovere, ogni minima percentuale di spoiler, aprendo La Torre di Ruin ci ritroviamo a ripercorrere gli eventi e le questioni non risolte dei due libri precedenti; assistiamo ad un continuo sbalzo temporale dal presente agli otto mesi precedenti, teatro degli avvenimenti più importanti e salienti, fino al momento in cui tutte le storie personali e i diversi percorsi scientifici vanno inevitabilmente a congiungersi.

Penso che uno dei principali punti di forza di questa trilogia, ribadito egregiamente nel suo epilogo, sia l'eccellente grado di caratterizzazione di ogni singolo personaggio che si presenta al lettore, durante il proseguo della narrazione, con forza, decisione ed assoluta credibilità. Ritroviamo Gabriel alle prese con un viaggio tortuoso e contro il tempo verso le sinistre mura della Cittadella di Ruin; viviamo i tormenti di Liv, costretta ad affrontare eventi imprevisti e fuori da ogni logica in pieno deserto, mentre la profezia sembra sempre più prendere spazio e guadagnare terreno in ogni sua azione, in ogni più piccola decisione, nel suo destino e, soprattutto, in quel futuro incerto che i suoi occhi stentano a comprendere, giorno dopo giorno. Mentre, dall'altra parte del mondo, sono in corso atti vandalici che portano alla distruzione di due importanti e sofisticati telescopi della NASA per mano di quello che sembra essere un gruppo ben organizzato di fanatici religiosi, pronti ad accogliere la venuta del loro Signore nell'avvicinarsi di una quanto mai certa Apocalisse e disposti a mettere a rischio la propria vita per spianare la strada alla Luce contro l'oscurità portata nel mondo da millantatori ed eretici. Un piano di punizione e vendetta che disseminerà nel mondo autentico panico, attraverso messaggi criptici e assassinii legati da un sottile filo conduttore che verrà seguito, non senza poche difficoltà, da una giovane recluta dell'FBI ed il suo burbero superiore.

Quello che ho particolarmente amato è stata l'assoluta credibilità e profondità delle interazioni personali, tale da essere totalmente inglobata e catturata dalla vita di ogni personaggio, percependone ogni più piccola sfaccettatura come fosse la mia. Solitamente, il problema che ho riscontrato in romanzi di questo genere è sempre stato quello di forzare un po' la mano e la penna, in questo caso, tentando di far combaciare le esigenze del thriller con il ritmo serrato che una cospirazione richiede. Fortunatamente Toyne riesce perfettamente a legare queste due essenziali caratteristiche in modo molto automatico, quasi naturale, tale da rendere la narrazione molto scorrevole e dinamica, quasi cinematografica, mi verrebbe da osare. Lasciando, poi, spazio all'immaginazione peculiare di ogni singolo lettore nel costruire liberamente le singole scene nella propria mente che, almeno per quanto mi riguarda, rappresenta quella tanto decantata ciliegina sulla torta che ogni romanzo, degno di questo nome, dovrebbe offrire.

Perchè vi consiglio La Torre di Ruin. Se hai amato le ambientazioni mistiche e il ritmo incessante e cadenzato di Dan Brown, questo libro farà al caso tuo. Non c'è spazio per pensare. Non ci sono noiose pause o ripetizioni inutili che finiscono per appesantire la narrazione, ma, anzi, pagina dopo pagina il caos aumenta e l'irrequietezza dei personaggi diventa quasi tangibile. Un romanzo che vi restituirà il fiato solo alla lettura della parola fine.

3 commenti

  1. Leggendo la tua recensione, sempre esaustiva, dinamica, scorrevole, sei riuscita a farmi entrare nella storia che hai descritto con lo stesso ritmo incalzante che, come tu hai detto, caratterizza il libro, e non facevo altro che essere rimandata ai libri di Dan Brown che ho letto, come sempre, tutti d'un fiato e ho apprezzato... Non conoscevo l'autore ma, grazie a te, mi è venuta voglia di aggiungere questa trilogia alla ormai lunga lista di libri da leggere (che si è riempita grazie alle tue recensioni)... È sempre un piacere leggere le recensioni della mia "Guru" dei libri...

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    1. Grazie mille Ale *__*
      Wooow, addirittura Guru? Quando non saprai più dove mettere i libri e avrai una lista chilometrica come la sottoscritta, temo, che ti avrò sulla coscienza hihihihi

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  2. Ciao, se passi da me c'è una sorpresa per te!!!! Baci Rosa

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