[ RECENSIONE ] Absence - Il gioco dei quattro di Chiara Panzuti

ABSENCE - IL GIOCO DEI QUATTRO di Chiara Panzuti
350 pagine | €15.00 cartaceo
Fazi Editore | Link Affiliato Amazon

Viviamo anche attraverso i ricordi degli altri. Lo sa bene Faith, che a sedici anni deve affrontare l’ennesimo trasloco insieme alla madre, in dolce attesa della sorellina. Ecco un ricordo che la ragazza custodirà per sempre. Ma cosa accadrebbe se, da un giorno all’altro, quel ricordo non esistesse più? E cosa accadrebbe se fosse Faith a sparire dai ricordi della madre? La sua vita si trasforma in un incubo quando, all’improvviso, si rende conto di essere diventata invisibile. Nessuno riesce più a vederla, né si ricorda di lei. Non c’è spiegazione a quello che le è accaduto, solo totale smarrimento. Eppure Faith non è invisibile a tutti. Un uomo vestito di nero detta le regole di un gioco insidioso, dove l’unico indizio che conta è nascosto all’interno di un biglietto: 0°13’07’’S 78° 30’35’’W, le coordinate per tornare a vedere. Insieme a Jared, Scott e Christabel – come lei scomparsi dal mondo – la ragazza verrà coinvolta in un viaggio alla ricerca della propria identità, dove altri partecipanti faranno le loro mosse per sbarrarle la strada. Una corsa contro il tempo che da Londra passerà per San Francisco de Quito, in Ecuador, per poi toccare la punta più estrema del Cile, e ancora oltre, verso i confini del mondo.
I ricordi fanno inevitabilmente parte della nostra vita, belli o brutti che siano. Ci distinguono e ci formano. Ci permettono di provare emozioni e sentimenti, di creare quell'invisibile empatia con quanti sono stati e sono ancora parte della nostra ostinata quotidianità. Quindi, cosa accadrebbe se all'improvviso venissimo letteralmente cancellati dal mondo, dal cuore di chi amiamo e dalla memoria di chi ci sta accanto? Risposte che dovrete carpire tra le pagine di Absence di Chiara Panzuti perchè nulla di quello che leggerete è umanamente concepibile e dove il terrore più impronunciabile ed oscuro - essere una mera assenza, implacabile ed impercettibile - prenderà vita, impossessandoci di cuore e mente dei nostri protagonisti.

Nessun luogo è davvero completo. E' una questione di dettagli. 
Nel mondo di mia madre, il dettaglio mancante ero io.

Faith così come Jared, Scott e Christabell in luoghi e momenti diversi si ritrovano a condividere la medesima sorte di invisibili, subendo come un pugno violento ed improvviso sferrato esattamente alla bocca dello stomaco quel vortice di emozioni, sentimenti e martellanti domande che lasciano senza respiro, che non permettono pause o umane incertezze. Loro vogliono sapere, comprenderne le ragioni, trovare un senso a quello che stanno vivendo, il premio finale di un gioco, spietato e crudele, in cui sono stati coinvolti senza il loro consenso. In un gioco psicologico e ad alta tensione, completamente privi di appoggi, si ritrovano ben presto soli contro il tempo spinti fino all'angolo più sperduto del mondo, guidati da una figura oscura e sinistra degna di ben poca fiducia portatore silenzioso di istruzioni enigmatiche che dovranno essere decifrate, senza esitazione. 
Quello che colpisce, entusiasma e conquista di Il gioco dei quattro non è semplicemente la tematica intensa ed emozionante né la caratterizzazione precisa e mai ridondante dei suoi personaggi, ma l'utilizzo di una prosa diretta e tagliente, curiosa ed intrigante che spinge il lettore al centro esatto della scena, catturandolo in una morsa psicologica tendenzialmente letale e definitiva.

Chiara Panzuti ci regala una lettura che scorre sotto i nostri occhi come un fiume in piena, meraviglioso e indomabile. Costruisce, infatti, una narrazione che si nutre di un ritmo crescente e ben strutturato, abbracciando perfettamente lo spirito del genere letterario in questione, ma senza esserne mai ingabbiata, anzi. L'autrice gioca con gli elementi a sua disposizione e lo fa secondo uno schema narrativo maturo e ben calibrato, senza cadere mai in inutili ripetizioni o descrizioni eccessive, ma calando autentici assi stilistici in grado di catturare ancor più l'attenzione, compiere improvvisi cambi di scena e fondamentali colpi di coda in grado di concedere vivo spessore e irresistibile vigore.

Perchè Absence - Il gioco dei quattro non è semplicemente un romanzo young-adult ben scritto e coerente nella sua progressione narrativa, colorato da puntuali sfumature fantasy in grado di affascinare e coinvolgere ogni gusto letterario. E' un romanzo che racconta di sofferenza e disagio, di perdita e dolore. E lo fa con naturalezza e rispetto, senza mai cadere in inutili cliché o vuoti giri di parole. Absence parla dell'assenza più vera e dolorosa. Un'assenza quotidiana, profonda e invisibile perchè solo chi la prova sulla sua stessa pelle - e nel punto più protetto del suo cuore - riesce a riconoscerla negli occhi degli altri. E sentirsi, allora, meno solo, compreso ed accettato. In una società dove siamo condannati a non prestare attenzione a chi ci sta accanto, alle presenze che troppo spesso sfuggono al nostro controllo, Absence rappresenta un arcobaleno improvviso dopo uno scrosciante acquazzone primaverile. Atteso, ma non per questo meno speciale.

Ringrazio la casa editrice per la copia cartacea del romanzo

3 commenti

  1. Ciao Cristina, anch'io ho finito Absence da qualche giorno e non riesco ancora a mettermi seduta per scrivere la Recensione. Questo libro mi è piaciuto moltissimo ma è stato molto di più di una bella lettura, mi ha fatto riflettere ed emozionare, ho pensato molto alla nostra società e alla nostra vita di tutti i giorni, insomma è stata una lettura profonda e sto facendo molta fatica a mettere per iscritto quello che ho provato.
    Complimenti per la Recensione, rispecchia in pieno i miei sentimenti!

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    1. Grazie mille Cristina :) Sono in linea con il tuo pensiero e non è stato facile nemmeno per me mettere insieme tutte le sensazioni provate durante la lettura! Rendere giustizia ad un libro così pieno e vissuto è sempre una bella prova!

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