[ RECENSIONE ] Non ditelo allo scrittore di Alice Basso | Garzanti

NON DITELO ALLO SCRITTORE di Alice Basso
316 pagine | €16.90 cartaceo

Solo il suo capo sa bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può trovarlo, seguendo il suo intuito che non l’abbandona mai. Solo lei può farlo uscire dall’ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l’unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun’altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l’abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica.
A distanza di poche settimane dalla lettura di Scrivere è un mestiere pericoloso - in attesa di immergermi nell'imminente arrivo in libreria di La scrittrice del mistero - torno a parlarvi di Vani Sarca e delle sue mirabolanti avventure perchè una cosa oramai è chiara: una volta conosciuta, rinunciare ad Alice Basso è francamente impossibile. E a me le rinunce non sono mai piaciute.

Non ditelo allo scrittore si apre in un liceo torinese dove ammiriamo la nostra inarrestabile Vani Sarca alle prese con noiose lezioni, professori boriosi e compagni ben poco interessanti. E, fin da queste prime battute, respiriamo a pieni polmoni la verve ironica, pungente e dalla lingua affilata a cui la Basso ci ha così piacevolmente abituato nei capitoli precedenti. Un inizio che francamente non mi aspettavo di trovare - considerato l'epilogo dell'ultimo romanzo - ma che ci permette di entrare in punta di piedi nella vita di una giovane Sarca alle prese con amori adolescenziali caratterizzati dall'incontrovertibile breve durata, con una madre Sarca tutta apparenze e ben poca ironia ed una passione viscerale per la lettura.

Come si fa a non amarla?

Senza perderci in ulteriori introduzioni, anche in questo romanzo la Basso ci catapulta immediatamente nella rocambolesca vita di Vani Sarca, ora divisa tra un nuovo impegno non propriamente cercato in casa editrice - e alle prese con un suo alter ego maschile che non mostra la minima intenzione di voler piacere al prossimo - e il suo ruolo di collaboratrice di polizia che sembra allentarsi, giorno dopo giorno. In Non ditelo allo scrittore ritroviamo, quindi, una doppia narrazione che si spinge su due filoni ben delineati: da una parte la non richiesta relazione con un ghostwriter inconsapevole che sembra fare specchio alla sua complicata personalità e dall'altra ritroviamo lui, il nostro Commissario Berganza, con un caso difficile sopra le spalle e con una voglia malcelata di dire, di confessare ed aprire un cuore che noi conosciamo molto bene, ma non sempre le parole riescono a trovare la via d'uscita. 

Non ditelo allo scrittore sa perfettamente come stupire il suo lettore. C'è tradizione ed innovazione tra le pagine di un romanzo che non è mai uguale al suo precedente, che non si poggia sugli allori di un successo conclamato ed affermato da più parti e sotto molti punti di vista. Non ditelo allo scrittore è una lettura capace di giocare in modo letterale con la sua istrionica protagonista, riconfermando a pieni voti uno stile pungente ed ironico, sagace e coinvolgente che non molla mai la presa, nemmeno per un istante.

Ve lo devo confessare, scoprire Alice Basso è stata una vera fortuna. Leggere i suoi romanzi ed incontrare i suoi personaggi - ho uno sconfinato amore per Morgana, visto che siamo in vena di confessioni a bruciapelo - è come trovarsi davanti ad uno specchio, crudo e reale. L'empatia che sgorga dalle sue pagine è innegabile, quanto immediata e contagiosa. L'amore per i libri e per tutto un mondo troppo spesso bistrattato è evidente e spontaneo. Alice Basso rende pienamente giustizia al senso più intimo di lettura: quella spietata ed intuitiva, quella perforante e coinvolgente, quella pura e a trecentosessanta gradi. Perchè con i suoi romanzi si ride e ci si emoziona, si discute e si prendono inevitabilmente le parti.

Leggere Alice Basso è come una carezza improvvisa, come una coccola inaspettata, come l'ultimo pezzo di cioccolato fondente lasciato incustodito in dispensa. Sorprendente e con un retrogusto molto speciale.

Ringrazio la casa editrice per la copia cartacea del romanzo

12 commenti

  1. Bellissima recensione e non posso che essere d'accordo

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    1. Grazie mille Olimpia ;) ci ritroviamo qui per il 4° romanzo allora!

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  2. L’ultimo pezzo di cioccolato fondente lasciato incustodito in dispensa...ahahahahaha! Alice è una garanzia come il fatto che questo evento non si verifica MAI in casa mia!

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    1. Ahahahahah! Con gli orari del nuovo lavoro tornavo a casa e sistematicamente il cioccolato fondente era sempre meno.. per me è stato quasi un colpo di fortuna trovarne un pezzo oggi pomeriggio ;)

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  3. Ehiiiii, scusa potresti farti un po' più in là? Questo muretto dell'attesa comincia ad essere troppo affollato!

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  4. Non ho mai letto niente di Alice Basso ma mi piacerebbe cominciare!
    Qual è il primo capitolo della serie? :)

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    1. Ottima idea! Il primo capitolo della seria è " L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome " :)

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  5. Leggere la tua recensione mi ha fatto venire voglia di rileggere il libro!!!

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  6. Anni fa addocchiai il primo libro di questa autrice nella mia libreria di fiducia, ma non mi convinse appieno e finì presto nel dimenticatoio... Ma con le tue recensioni la sto rivalutando, forse è il caso di dargli una possibilità!

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    1. Ciao Midori! Sai, mi è successa esattamente la stessa cosa.
      Avevo addocchiato da tempo i libri di Alice, ma avendo avuto brutte sorprese con libri che parlano di libri ho sempre rimandato la lettura. Finchè alcune mie fidate amiche mi hanno caldamente consigliato di leggerli... ed eccomi qui, innamorata di Vani Sarca!

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