[ RECENSIONE ] Sempre d'amore si tratta di Susanna Casciani

SEMPRE D'AMORE SI TRATTA di Susanna Casciani
163 pagine | €16.00 cartaceo

Bisogna prendersi cura dei doni come se fossero piccoli fiori selvatici: sbocciano senza il nostro aiuto, ma dobbiamo fare attenzione a non calpestarli, a non maltrattarli. E la piccola Livia di doni ne ha eccome. Come si fa a non accorgersene? Lei è una che quando si muove assomiglia a una nuvola trascinata dal vento, capace di rendere più colorato tutto quello che tocca. È timidissima, parla poco, però sorride a tutti. E poi ama scrivere, perché farlo la fa sentire diversa, nel senso di speciale, come se nelle sue vene al posto del sangue scorressero le parole. È un cuore puro il suo, e fragile, e per questo avrebbe bisogno di essere accudito e protetto. Però si sa, le stelle, le stesse alle quali Livia bambina si rivolge sommessamente tutte le sere, seduta sul terrazzo di casa, molto spesso si fanno gli affari loro e non sempre hanno voglia di guardare giù, di ascoltarci. Infatti, a un certo punto, nella vita di Livia accade qualcosa che le inceppa il cuore. Coll'aggravarsi della depressione della madre, tutto per lei diventa faticoso, difficile.
Susanna Casciani ci racconta una storia più comune di quanto potremmo mai immaginare. Una realtà silenziosa in grado di uccidere molto più delle armi più letali, più di ogni qualsivoglia malattia fisica. La depressione che affligge la nostra società come un ostile nemico subdolo, quieto e - in troppi casi - vincente racchiude sfaccettature che non siamo nemmeno in grado di afferrare, di comprendere, di condividere. E, in questo romanzo, la Casciani si accosta con una sensibilità ineccepibile in grado di emozionare, di scalfire ogni più invalicabile superficie, rappresentando l'amore nella sua faccia più dolorosa, più potente, più incrollabile. 

Se c'è una cosa che ho imparato è che per scuotere un cuore che ha sofferto 
ci vuole il doppio dell'amore che ha perso.

Ripercorriamo la storia di Livia dal preciso punto di vista di quanti l'hanno conosciuta da bambina, da ragazza e da donna adulta. Chi per una vita intera e chi per sfuggevoli istanti che sembrano essere stati sufficienti per perdersi in uno sguardo privo di quel vivace riflesso, di quella pungente felicità che un amore sbagliato sembra averle portato via, forse per sempre. Livia era una bambina frizzante e piena di vita, con un sorriso per tutti e con un altruismo così profondo spiazzante per la sua giovane, tenera età. Livia amava correre a perdifiato, ballare da sola davanti allo specchio e scrivere. Livia ama follemente scrivere. Ora, Livia non esiste più. 

Certe tristezze non si possono curare perchè, semplicemente, non sono malattie. 
Ci scorrono nel sangue, ci bruciano sotto la pelle, ci affaticano, ma non possono distruggerci.

Sono parole che devono essere vissute, capaci di scalfire la superficie e impiantarsi proprio lì, in profondità, lasciando un segno che non potrà certo lasciarvi indifferenti. Ho pianto, tanto. Perchè Livia mi ha coinvolta più di quanto sarei in grado di ammettere. Perchè Susanna parla con una semplicità spiazzante che ti lascia senza parole, raccontando una storia di vita fin troppo comune che non è facile ammettere o anche solo accettare. Ma che ti guarda negli occhi, ti fa prendere coscienza di quanto di meraviglioso ci sia a questo mondo e che vale assolutamente la pena combattere per questo. Ed è proprio questo ciò che si respira nell'intimo di una scrittura asciutta, moderna e mai sopra le righe, capace di mettere in evidenza la speranza, la possibilità di cambiare la nostra vita e  che noi, dopotutto, siamo i soli artefici del nostro complicato, sciocco, diffidente destino.

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