INVENTARIO DI UN CUORE IN ALLARME di Lorenzo Marone
296 pagine | 18.00€ cartaceo
Einaudi | Link Affiliato Amazon
Le confessioni comiche, poetiche, paradossali di un cuore in allarme. Che prende in giro sé stesso mettendo in scena quello che, da Molière a Woody Allen, è sempre stato il piú irresistibile dei personaggi tragici. Per un ipocondriaco che vuole smettere di tormentare chi gli sta accanto con le proprie ossessioni, trovare una valvola di sfogo è una questione vitale. Ma come si impara ad affrontare la paura da soli? Forse raccontandosi. È quello che fa Lorenzo Marone, senza timore di mostrarsi vulnerabile, con una voce che all'ansia preferisce lo stupore e il divertimento. Scorrendo l'inventario delle sue fobie ognuno può incontrare un pezzo di sé e partecipare all'affannosa, autoironica ricerca di una via di fuga in discipline e pratiche disparate: dalla medicina alla fisica all'astronomia, dalla psicologia alla religione, dai tarocchi all'astrologia. Alla fine, se esorcizzare del tutto l'angoscia resta un miraggio, possiamo comunque reagire alla fragilità ammettendola. E magari accogliere le imperfezioni che ci rendono unici.
Devo ammettere che leggere Inventario di un cuore in allarme di Lorenzo Marone agli albori della follia umana da Coronavirus ha assunto - pagina dopo pagina - un retrogusto vagamente poetico (e a tratti quasi inquietante). Inutile girarci intorno: non stiamo vivendo un periodo particolarmente tranquillo. Le nostre città si stanno svuotando, i supermercati vengono presi d'assalto (tranne le penne liscie, quelle proprio non le vuole nessuno!), un innocente colpo di tosse si trasforma in una condanna senza appello e il nostro vicino potrebbe essere incarnazione stessa del male. (Ehi, tu, sei mai stato a Codogno?)
Accerchiata, quindi, da questa psicosi collettiva in grado di azzerare anche il più testardo briciolo di razionalità, una domanda sorge spontanea: come la vive un ipocondriaco?