[ RECENSIONE ] La Gazza di Elizabeth Day | Neri Pozza

LA GAZZA di Elizabeth Day
400 pagine | €18.05 cartaceo

La porta grigia, i mattoni del colore delle nocciole tostate, la strada alberata e silenziosa per Londra, il quartiere ben frequentato: una casa perfetta per Marisa, illustratrice di libri per ragazzi, il rimedio a tutto ciò che nella sua vita chiede di essere riparato. Come lo è Jake, naturalmente, confortante come una pietra calda sul palmo della mano. Certo, quando la signora dell’agenzia immobiliare ha aperto la vetrata sul giardino, un uccello è volato dentro. Una gazza bianca e nera, che ha sbattuto contro le pareti prima di sfrecciare fuori, mandando in frantumi un vaso. Per Marisa, però, quell’apparizione improvvisa ha prodotto soltanto una lieve punta di disagio. Nessun segno infausto può offuscare il suo sogno di vivere con Jake e formare con lui una famiglia...


Non mi capita spesso di scrivere la recensione di un libro a distanza di un discreto numero di giorni, eppure eccomi qua, in questa camera d’albergo (finalmente in vacanza) con un’inconfondibile aria di mare (che ha ridato un insperato vigore alla mia tiroide malconcia) a prendermi i miei spazi e quel meraviglioso tempo libero che, negli ultimi mesi, mi era sfuggito di mano. Purtroppo, il caso vuole, che si tratti di una vigorosa, inaspettata, inapellabile delusione. Di questo libro avevo aspettative discretamente alte. 

Ne parlavano così bene, come non averne? Thriller ricco di adrenalina e suspense, impossibile staccarsi dalle sue pagine, una morsa psicologica perfetta che vi porterà mano nella mano fino all’ultima pagina. Ho trovato tutta questa meraviglia? Chiaramente no. Anzi, vi dirò di più, La gazza di Elizabeth Day non è un thriller e, a ben pensarci, La gazza là dentro è l’unica che si salva!
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[ RECENSIONE ] Jane Seymour - La Regina più Amata di Alison Weir

Jane Seymour -  La regina più amata di Alison Weir
541 pagine | €19,00 cartaceo

Cresciuta a Wulfhall, una suntuosa tenuta immersa nella campagna del Wiltshire, la giovaneJane Seymour coltiva una sola aspirazione: quella di prendere i voti e ritirarsi nella quiete di un monastero. Giunta ai diciotto anni, tuttavia, Jane cede alle pressioni della sua ambiziosa famiglia e, grazie all’intercessione di un lontano cugino, Sir Francis Bryan,viene mandata a corte come damigella della regina Caterina d’Aragona, la sovrana nota per la sua grande bontà. Le giovani donne al servizio della regina sono nel posto giusto per trovare un buon marito, ma Jane, con la sua pelle diafana, gli zigomi poco pronunciati e il naso troppo grosso si sente invisibile agli occhi degli uomini di corte. Di certo lo è davanti are Enrico, il cui sguardo sembra non riesca a staccarsi da un’altra damigella, la maliziosaAnna Bolena. Non passerà molto tempo prima che scoppi lo scandalo: re Enrico ripudia Caterina per sposare Anna, provocando una drammatica scissione con la Chiesa. Jane diventa dama di compagnia della nuova regina, ed è in quelle vesti che, per la prima volta, il sovrano la nota: se Anna è brillante ma spesso aggressiva, Jane è, al contrario, dolce e pacata. Un balsamo per l’animo ferito dell’inquieto Enrico. Sollecitata a ricambiare l’affetto del re e guadagnarne il favore per la sua famiglia, Jane verrà, suo malgrado, coinvolta in un pericoloso gioco politico e trascinata al centro dei drammatici eventi che segneranno la Riforma e decreteranno la caduta di Anna Bolena.


Il rischio di ripetermi nelle prossime righe che - spero - andrete a leggere è veramente alto, ci tengo a precisarlo. Come avrete già capito dalle precedenti recensioni sulla serie delle moglie di Enrico VIII, non sono una habitué del genere storico pur essendo appassionata di storia e - in particolare - proprio di quella inglese. Ho tentato negli anni, ma mi sono sempre scontrata con trattati mascherati in romanzi senza alcuna anima, senza passione, senza quel quid che, sì, avrebbe potuto fare la differenza. Alison Weir è essenzialmente tutto quello che allora mi era mancato. Oltre allo studio puntiglioso e alla ricerca metodica per muoversi abilmente tra leggende e verità, quello che mi ha sempre colpita è il modo in cui lei sembra quasi giocare con la storia al punto da sembrare sempre cosa nuova, malleabile, diversa e che, quindi, stuzzica la curiosità, si rende affascinante, comunicativa e - perché no - irresistibile.
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