[ RECENSIONE ] Il manoscritto di Franck Thilliez | Fazi Editore

 IL MANOSCRITTO di Franck Thilliez
480 pagine | 18.00€ cartaceo
Fazi Editore | Link Affiliato Amazon

Léane Morgan è considerata la regina del thriller, ma firma i suoi libri con uno pseudonimo per preservare la propria vita privata, che ha subito un profondo sconvolgimento: sua figlia Sarah è stata rapita quattro anni prima e la polizia ha archiviato il caso come omicidio a opera di un noto serial killer, pur non essendo mai stato ritrovato il corpo della ragazza. Dopo la tragedia, del suo matrimonio con Jullian non è rimasto che un luogo, la solitaria villa sul mare nel Nord della Francia che Léane ha ormai abbandonato da tempo; ma quando il marito viene brutalmente aggredito subendo una perdita di memoria, lei si vede costretta a tornare in quella casa, carica di ricordi dolorosi e, adesso, di inquietanti interrogativi: cosa aveva scoperto Jullian, perso dietro alla ricerca ossessiva della verità sulla scomparsa della figlia? Intanto, nei dintorni di Grenoble, viene ritrovato un cadavere senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata: potrebbe forse trattarsi di un’altra vittima del presunto assassino di Sarah. Le intuizioni del poliziotto Vic, dotato di una memoria prodigiosa, permetteranno di incastrare alcuni tasselli del puzzle, ma altri spaventosi elementi arriveranno a confondere ogni ipotesi su una verità che diventa sempre più distante, frammentaria e, inevitabilmente, terribile.
Immaginate questa scena: la sottoscritta in preda ad una lettura ossessiva delle ultime pagine di Il Manoscritto di Franck Thilliez, poi l'incrocio imprevisto di tre parole capaci di stravolgere ogni superba supposizione ed ora quello stesso romanzo che inizia a prendere il volo fino al centro esatto della camera. Insoddisfazione? Compiacimento? Parole non riproponibili in queste pagine?

Giudicate voi.
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[ RECENSIONE ] Il grande inverno di Kristin Hannah | Mondadori

IL GRANDE INVERNO di Kristin Hannah
450 pagine | €20.00 cartaceo

Quando Ernt Allbright torna dalla guerra del Vietnam è un uomo profondamente instabile. Dopo aver perso l'ennesimo posto di lavoro, prende una decisione impulsiva: trasferirsi con tutta la famiglia nella selvaggia Alaska, l'ultima frontiera americana, e cominciare una nuova vita. Sua figlia Leni, tredici anni, è nel pieno del tumulto adolescenziale: soffre per i continui litigi dei genitori e spera che questo cambiamento porti a tutti un futuro migliore. Mentre Cora, sua moglie, è pronta a fare qualsiasi cosa per l'uomo che ama, anche se questo vuol dire seguirlo in un'avventura sconosciuta. All'inizio l'Alaska sembra la risposta ai loro bisogni: in un remoto paesino, gli Allbright si uniscono a una comunità di uomini e donne estremamente temprati, fieri di essere autosufficienti in un territorio così ostile. Però quando l'inverno avanza e il buio invade ogni cosa, il fragile stato mentale di Ernt peggiora e il delicato equilibrio della famiglia comincia a vacillare. Ora, i tanto temuti pericoli esterni - il ghiaccio, la mancanza di provviste, gli orsi - sembrano nulla in confronto alle minacce che provengono dall'interno del loro nucleo famigliare. Chiusi in un rifugio angusto, ricoperto di neve e immerso in una notte che può durare fino a diciotto ore, Leni e sua madre devono affrontare una cruda verità: sono sole. In quel luogo feroce, ai confini del mondo, non c'è nessuno che possa salvarle.
Avevo acquistato Il Grande Inverno di Kristin Hannah il giorno successivo alla sua uscita (e oramai si parla di qualche mese fa) memore della lettura entusiasta del suo precedente romanzo, L'Usignolo. Con Il Grande Inverno Kristin Hannah non si è semplicemente confermata, ma è riuscita a dare una spinta in più ad un romanzo che, a differenza del suo predecessore, è privo di quel background storico capace di conferire ad un testo (chiaramente scritto bene) uno spessore di per sè naturale, emozionante e coinvolgente. Ancora una volta, parte essenziale della narrazione (e della bellezza autentica di questo romanzo) è rivestita dall'impatto emotivo che avvolge ogni suo personaggio in modi diversi ed opposti, ma egualmente in grado di scuotere il lettore davvero in profondità.
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[ RECENSIONE ] The chain di Adrian McKinty | Longanesi

THE CHAIN di Adrian McKinty
352 pagine | €19.50 cartaceo

Mi chiamo Rachel Klein e fino a pochi minuti fa ero una madre qualunque, una donna qualunque. Ma adesso sono una vittima. Una criminale. Una rapitrice. È bastato un attimo: una telefonata, un numero occultato, poche parole. Abbiamo rapito tua figlia Kylie. Segui le istruzioni. E non spezzare la Catena, oppure tua figlia morirà. La voce di questa donna che non conosco mi dice che Kylie è sulla sua macchina, legata e imbavagliata, e per riaverla non sarà sufficiente pagare un riscatto. Non è così che funziona la Catena. Devo anche trovare un altro bambino da rapire. Come ha fatto lei, la donna con cui sto parlando: una madre disperata, come me. Ha rapito Kylie per salvare suo figlio. E se io non obbedisco agli ordini, suo figlio morirà. Ho solo ventiquattro ore di tempo per fare l’impensabile. Per fare a qualcun altro ciò che è stato fatto a me: togliermi il bene più prezioso, farmi precipitare in un abisso di angoscia, un labirinto di terrore da cui uscirò soltanto compiendo qualcosa di efferato. Io non sono così, non ho mai fatto niente di male nella mia vita. Ma non ho scelta. Se voglio salvare Kylie, devo perdere me stessa.
Scorrendo le uscite del mese di settembre The Chain di Adrian McKinty non era decisamente nei miei programmi tanto da non essere menzionato nemmeno nella mia wishlist. Cosa mi ha spinto, allora, a leggere questo thriller? La massa. Tutti lo mostravano, altri lo leggevano e alcuni ne parlavano ed io quando c'è di mezzo un thriller chiacchierato non posso proprio stare zitta.

Inizio subito con il dirvi che The Chain non è un romanzo puro. Nasce, infatti, nel 2012 come racconto ispirato da una singolare tipologia di rapimento attuato localmente in alcune zone del Messico (date un'occhiata alla postfazione e tutto vi sarà più chiaro durante la lettura) unito alle ben più conosciute catene di Sant'Antonio per poi diventare romanzo solo qualche anno più tardi.
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[ RECENSIONE ] IT di Stephen King | Sperling

IT di Stephen King 
1216 pagine | €18.90 cartaceo

A Derry, una piccola cittadina del Maine, l'autunno si è annunciato con una pioggia torrenziale. Per un bambino come George Denbrough, ben coperto dal suo impermeabile giallo, il più grande divertimento è seguire la barchetta di carta che gli ha costruito il fratello maggiore Bill. Ma la pioggia è fitta e George rischia di perdere il suo giocattolo, che infatti si infila in un canale di scolo lungo il marciapiede. Cercare di recuperarlo è l'ultimo gesto del bambino: una creatura spaventosa travestita da clown gli strappa un braccio, uccidendolo. A combattere It, il mostro misterioso che prende la forma delle nostre peggiori paure, rimangono Bill e il gruppo di amici con i quali ha fondato il Club dei Perdenti, sette ragazzini capaci di immaginare un mondo senza mostri. Ma It è un nemico implacabile, e per sconfiggerlo i ragazzi devono affrontare prove durissime e rischiare la loro stessa vita. E se l'estate successiva, che li ritrova giovani adulti, sembra quella della sconfitta di It, i Perdenti sanno di dover fare una promessa: qualunque cosa succeda, torneranno a Derry per combattere ancora.
Non esistono parole o classificazioni che possano dare degno merito ad un capolavoro della letteratura internazionale. Perchè IT non è semplicemente un romanzo, IT è molto di più. Mi sono chiesta tante volte (durante e dopo la lettura) se sarei stata in grado di descrivervi appieno la bellezza autentica (e a mio avviso irripetibile) di questo romanzo. Non mi sento all'altezza, non ve lo nascondo. Ho scritto e cancellato righe su righe così tante volte da aver ormai perso il conto, così ho deciso di seguire ancora una volta il mio istinto e di parlarvi a ruota libera di una lettura che non potete assolutamente evitare.  

IT vi troverà, prima o poi.
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