[ RECENSIONE ] C'era due volte di Franck Thilliez | Fazi Editore


C'ERA DUE VOLTE di Franck Thilliez
500 pagine | €17.58 cartaceo
Fazi Editore | Link Affiliato Amazon

Nel 2008, in un piccolo paese di montagna, il tenente Gabriel Moscato è alla disperata ricerca della figlia, diciassettenne piena di vita scomparsa da un mese. Uniche tracce la sua bicicletta, i segni di una frenata e poi più nulla. Deciso a indagare sull’hotel due stelle dove la ragazza aveva lavorato l’estate precedente, Moscato si stabilisce nella stanza 29, al secondo piano, per esaminare il registro degli ospiti. Legge attentamente ogni pagina, prima di addormentarsi, esausto dopo settimane di ricerche infruttuose. All’improvviso, viene svegliato da alcuni suoni attutiti. Quando si avvicina alla finestra, si rende conto che piovono uccelli morti. E ora è nella stanza 7, al pianoterra dell’hotel. Si guarda allo specchio e non si riconosce; si reca alla reception, dove apprende che è il 2020 e che sono dodici anni che sua figlia è scomparsa: la memoria gli ha giocato uno scherzo crudele. Quello stesso giorno il corpo di una giovane donna viene trovato sulla riva del fiume Arve.


Sto fissando questa pagina bianca da almeno dieci minuti e sono passati quasi tre giorni dal termine di una lettura che descrivere un caos meraviglioso non sarebbe poi così esagerato. Mi capita spesso con i libri che ho follemente amato e quando c'è di mezzo un romanzo thriller la situazione potrebbe facilmente complicarsi. In realtà, fino a pochi giorni fa, non sapevo nemmeno se dare una seconda occasione a Thilliez dopo lo sfacelo subito con Il Sogno. Poi, l'occhio è caduto sulle ultime due frasi della trama  una vera chicca per i lettori che hanno amato Il manoscritto tornare indietro, a quel punto, era francamente impossibile.
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[ RECENSIONE ] Le stanze buie di Francesca Diotallevi | Neri Pozza

LE STANZE BUIE di Francesca Diotallevi
283 pagine | €18.00 cartaceo

Si possono coltivare le passioni in un tempo ingeneroso? Qualcosa di torbido e inesprimibile affiora alla superficie di questo romanzo. Ed è indefinito, difficilmente afferrabile eppure persistente, come il profumo che porta addosso Lucilla Flores, protagonista di questa storia fosca e al tempo stesso delicata e malinconica. Francesca Diotallevi, con una capacità di raccontare fuori dal comune, ci porta in una piccola provincia del Piemonte della seconda metà dell’Ottocento, dentro la casa di un aristocratico dedito a vigneti e poco d’altro. Dove la servitù inganna il tempo di un lavoro sempre uguale con qualche ingenuo pettegolezzo, e dove arriva a servizio un maggiordomo che prende il posto del vecchio zio appena scomparso. Ma nessun dio oscuro e severo sarebbe stato capace di tanto dolore e di tanta ingiustizia: verso una bimba innocente, e verso la moglie del conte, Lucilla, una donna con il volto «velato di oscurità», smarrita dentro un segreto che non le si addice, che non dovrebbe appartenerle, lei, la creatura più lieve, sospesa e innocente che si possa immaginare. Tra queste stanze ferite dal pregiudizio e dall’indifferenza, Francesca Diotallevi trova, però, una luce e una delicatezza quasi preraffaelita e in questo contrasto affila una lama che taglia sempre perfettamente.


Quando ho visto questo titolo tra le nuove uscite di ottobre non ho saputo resistere. Il mio primo incontro letterario con Francesca Diotallevi è stato anni fa con Dentro soffia il vento quando il blog stava ancora muovendo i suoi primi passi e per me fu un autentico colpo di fulmine. Per puro dovere di cronaca, Le stanze buie è stato il romanzo d'esordio di Francesca Diotallevi uscito nel 2013 ed oggi revisionato e ripubblicato con una nuova casa editrice. Su questo libro avevo sentito solo commenti positivi, quasi al limite dell'entusiasmo e - certo - non potevo tirarmi indietro.

E ora posso dirvelo: quelle persone avevano ragione!

Sono solo un uomo che sta cercando di rimettere insieme i frammenti di un passato
che, come sassi nelle tasche di un suicida, pesano da troppi anni sulla sua coscienza.
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