INCUBO di Wulf Dorn
368 pagine | €16.90 cartaceo
Simon è un ragazzo difficile, rinchiuso da sempre nel suo mondo. La sua vita precipita in un incubo dopo la morte dei genitori in un terribile incidente d’auto, dal quale Simon esce miracolosamente illeso, ma da allora, soffre di fobie, allucinazioni, sogni che lo tormentano ogni notte. Costretto a trasferirsi dalla zia Tilia dopo un periodo di riabilitazione in ospedale, passa le sue giornate esplorando la campagna sulla bicicletta del fratello Michael. Nella zona sembra aggirarsi un mostro: una ragazza è scomparsa, e una notte si perdono le tracce anche di Melina, la fidanzata di Michael, il quale diventa l’indiziato principale. Insieme a Caro, una ragazza solitaria che ha conosciuto nella sua nuova scuola, Simon affronta le proprie paure più nascoste e va a caccia del lupo che miete le sue vittime nel bosco di Fahlenberg.
Credo che oramai sia palesemente evidente la mia appena accennata ossessione per i thriller e per quei romanzi capaci di sconvolgere la mente umana, arrivando quasi ad afferrare il lettore in una morsa ferrea e potente incapace di mollare la presa.
Quando ho conosciuto Wulf Dorn con La Psichiatra, proprio per queste stesse ragioni, è stato quello che oserei definire un autentico e spontaneo amore a prima lettura. La sua maestria nel ribaltare ogni singolo e sfuggevole punto di vista unita all' indubbio talento dimostrato nel saper letteralmente stravolgere ogni minima prospettiva rappresentano - anche nel suo ultimo romanzo Incubo - un'inarrestabile quanto affascinante punto di forza. A dare l'input definitivo ad una caccia al mostra senza tregua, grazie anche al prezioso aiuto dell'introversa, misteriosa ed emancipata Caro, è la scomparsa di una giovane ragazza seguita dal feroce attacco fisico subito da Melina, fidanzata di Michael, fratello maggiore di Simon, unico pezzo rimasto di una famiglia oramai distrutto e solitario sospettato dalla polizia. Spinto da uno stile diretto, pungente ed adrenalinico, il lettore si trova proiettato al centro esatto di una scena in continua evoluzione dove, tassello inevitabile della maestria di Dorn, ogni più piccolo e frammentario indizio sembra essere tutto ed il contrario di tutto. Voltando una pagina vi renderete facilmente conto di come nulla è come avevate immagina appena poche righe prima; nulla alla fine è come appare all'inizio ed è proprio in questo crescendo ritmico di emozioni, paure ed impossibili rivelazioni che il lettore si ritrova inevitabilmente ancora ad ogni singola parola, in attesa della verità.
Come lo stesso autore ci rivela nella postfazione del romanzo, centro focale di questo romanzo sono due delle maggiori e più terribili paure che si annidano nel profondo dell'animo di ogni essere umano: la morte e la transitorietà; il modo quasi impalpabile ma inevitabile in cui ogni cosa e persona che ci circonda è destinata a cambiare che sia per scelta o per tragica fatalità. La morte è parte di questi cambiamenti e, forse, la parte più difficile sta proprio nell'affrontarla: decidere se rimanere ancora a quel passato, sicuro e protetto dei nostri più vividi ricordi oppure tentare di andare avanti, afferrando quel futuro incerto e doloroso, senza mai lasciarlo andare.
Queste sono le principali tematiche - insieme alla solitudine e alla paure dell'abbandono - che Dorn affronta in un romanzo che lascia essenzialmente senza fiato dove lo scrittore da' forma, colore e consistenza ad ogni emozione, ponendo un lieve bagliore a rischiarare una profonda oscurità.