[ RECENSIONE ] Le cinque donne di Hallie Rubenhold | Neri Pozza

LE CINQUE DONNE - La storia vera delle vittime di Jack lo Squartatore di Hallie Rubenhold 
378 pagine | 19.00€ cartaceo

Londra, 1887: l'anno, recitano i libri di storia inglese, del Giubileo d'Oro, dei festeggiamenti per il cinquantenario dell'ascesa al trono della regina Vittoria. L'anno, però, anche di una storia di cui pochissimi sono a conoscenza, e che i più preferiscono dimenticare: la storia di una senzatetto, Mary Ann Nichols, detta Polly, che bivaccava come tanti a Trafalgar Square. Polly fu la prima delle cinque vittime «canoniche» di Jack lo Squartatore, o di quelle la cui morte avvenne nel quartiere di Whitechapel nell'East End. Al suo omicidio seguì il ritrovamento dei cadaveri di Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes e Mary Jane Kelly. La brutalità degli omicidi di Whitechapel sconvolse Londra, soprattutto perché l'assassino riuscì a darsi alla macchia senza lasciare indizi circa la sua identità. Per centotrenta anni le vittime di Jack lo Squartatore e le loro vite sono dunque rimaste invischiate in una rete di supposizioni, pettegolezzi e ipotesi inconsistenti, cosicché oggi, le storie di Polly, Annie, Elizabeth, Kate e Mary Jane portano ancora impressi il marchio e la forma che i valori vittoriani hanno dato loro: maschili, autoritari e borghesi. Ma chi erano queste donne, e come hanno vissuto prima che la loro esistenza venisse barbaramente spezzata ?


Partiamo da una premessa fondamentale:
Le cinque donne di Hallie Rubenhold non è un romanzo. Ci troviamo davanti, infatti, ad un approfondito lavoro di documentazione storica (fatto di citazioni, riferimenti bibliografici, note e dettagli) attorno alla più famosa ed affascinante leggenda britannica: quella di Jack lo Squartatore. Ma attenzione, al suo interno non troveremo nulla che riguardi direttamente la descrizione e i retroscena degli efferati omicidi - di cui si è parlato anche troppo e in modo francamente fuorviante - ma un prezioso documento che è in grado di riconsegnare verità umana e dignità femminile alle sue cinque vittime di cui tanto si è scritto, quasi sempre sbagliando. 

Chi erano, quindi, Polly, Annie, Elizabeth, Kate e Mary Jane?
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[ RECENSIONE ] Il sogno di Franck Thilliez | Fazi Editore

IL SOGNO di Franck Thilliez
510 pagine | 18.50€ cartaceo
Fazi Editore | Link Affiliato Amazon

Se non fosse per le sue cicatrici e le strane foto che tappezzano le pareti del suo ufficio, si direbbe che Abigaël sia una donna come le altre. Se non fosse per i momenti in cui sprofonda nel mondo dei sogni, si giurerebbe che dica il vero. Ma Abigaël, la psicologa che tutti si contendono per risolvere i casi criminali più intricati, soffre di una grave narcolessia che le rende tutto più difficile. Spesso per lei il confine tra sogno e realtà si confonde, ed è costretta a ricorrere a bruciature e tatuaggi per assicurarsi di essere sveglia e che quello che vede stia realmente accadendo. L’indagine a cui sta lavorando insieme al fidanzato poliziotto Frédéric riguarda un rapitore seriale di bambini, Freddy. I piccoli scomparsi finora sono tre, a quattro mesi di distanza l’uno dall’altro. Ogni rapimento viene annunciato con uno spaventapasseri che indossa gli abiti del bambino rapito precedentemente. Intanto, Abigaël è l’unica sopravvissuta a un terribile incidente d’auto di cui non ricorda nulla e dove hanno perso la vita suo padre e sua figlia. Presto capirà che molte cose di quell’episodio non tornano. E si renderà conto che Freddy sa più di quanto dovrebbe. E non è il solo. Ma per Abigaël il nemico più pericoloso rimane uno: se stessa.


Non è facile trovare un thriller che riesca a stupirmi. Essendo una lettrice senza dubbio vorace del genere in questione, mi sono spesso scontrata con romanzi che di thriller portavano solo il sottotitolo in copertina o altri che - a conti fatti - si sono rivelati una mera illusione. Di delusioni - invece- riesco a ricordarne davvero poche: 
l'ultima è stata proprio Il Sogno di Franck Thilliez.
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[ RECENSIONE ] Una ragazza ad Auschwitz di Heather Morris

UNA RAGAZZA AD AUSCHWITZ di Heather Morris
348 pagine | 17.90€ cartaceo

È il 1942. Cilka ha solo sedici anni quando il suo mondo cambia per sempre. Ha appena varcato il cancello di Auschwitz e, in un istante, si vede portare via l’innocenza e i sogni di ragazzina. Intorno a lei ci sono solo orrore e ingiustizia. Eppure, nonostante tutto, scopre di avere in sé un coraggio straordinario. Un coraggio che le permette di scoprire i punti deboli dei suoi aguzzini e di servirsene con astuzia per salvare sé stessa e tutti quelli, come lei, condannati senza motivo. Da allora sono passati tre anni. Il campo è stato liberato, ma la possibilità di una nuova vita le viene negata quando è costretta ai lavori forzati in Siberia. Di nuovo, si trova alla mercé dei propri carcerieri, costretta a eseguire senza fiatare gli ordini che riceve. Ma, benché tema di non avere via d’uscita, rifiuta di arrendersi al buio di cui ha già fatto esperienza e continua a lottare per tenere a distanza il male che sembra permeare ogni cosa. Per dimostrare, con l’audacia che l’ha sempre contraddistinta, che non c’è malvagità che possa resistere a una mano tesa in cerca d’aiuto. Perché malgrado la barbarie di cui è stata e continua a essere testimone, Cilka è convinta che il suo cuore non sia pronto per dire addio all'amore.


Dopo aver emozionato i suoi lettori con
Il Tatuatore di Auschwitz, Heather Morris ha deciso di portare alla luce un'altra dolorosa verità attraverso le carte e gli orrori di un passato che troppo spesso rischia di essere dimenticato o - ancor peggio - negato. Questa è la storia di Cecilia - Cilka - Klein.

Ha diciotto anni e le resta solo la speranza che capiscano che non aveva altra scelta 
per sopravvivere, se non fare quello che ha fatto. Nessuna scelta, tranne la morte.

Sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau - stuprata per quasi 3 anni dagli ufficiali tedeschi e messa a capo dell'ultimo blocco femminile -  Cilka viene condannata dall'esercito russo a quindici anni di lavori forzati in Siberia, a poche centinaia di chilometri dal Circolo Polare Artico. Il suo crimine? Essere ancora viva. Un peso che si porterà dietro per tutta la vita come una condanna: ogni privazione che sarà costretta a subire, ogni corpo maschile che prenderà con violenza il suo, ogni dolore che le verrà inflitto solo per il gusto di farlo è il prezzo da pagare per aver osservato sua madre essere portata via sopra un carro verso le camere a gas. Impotente, distrutta.
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[ RECENSIONE ] Il morso della vipera di Alice Basso | Garzanti

IL MORSO DELLA VIPERA di Alice Basso
313 pagine | 16.90€ cartaceo

Il suono metallico dei tasti risuona nella stanza. Seduta alla sua scrivania, Anita batte a macchina le storie della popolare rivista Saturnalia: racconti gialli americani, in cui detective dai lunghi cappotti, tra una sparatoria e l'altra, hanno sempre un bicchiere di whisky tra le mani. Nulla di più lontano dal suo mondo. Eppure le pagine di Hammett e Chandler, tradotte dall'affascinante scrittore Sebastiano Satta Ascona, le stanno facendo scoprire il potere delle parole. Anita ha sempre diffidato dei giornali e anche dei libri, che da anni ormai non fanno che compiacere il regime. Ma queste sono storie nuove, diverse, piene di verità. Se Anita si trova ora a fare la dattilografa la colpa è solo la sua. Perché poteva accettare la proposta del suo amato fidanzato Corrado, come avrebbe fatto qualsiasi altra giovane donna del 1935, invece di pronunciare quelle parole totalmente inaspettate: ti sposo ma voglio prima lavorare. E ora si trova con quella macchina da scrivere davanti in compagnia di racconti che però così male non sono, anzi, sembra quasi che le stiano insegnando qualcosa. Forse per questo, quando un'anziana donna viene arrestata perché afferma che un eroe di guerra è in realtà un assassino, Anita è l'unica a crederle. Ma come rendere giustizia a qualcuno in tempi in cui di giusto non c'è niente?


Mi ha fregata, Alice Basso mi ha fregata un'altra volta. 
Santa polenta fritta, e dire che dovevo essere preparata, aspettarmelo almeno. Insomma, con Vani Sarca un minimo di esercizio lo avevo pur fatto. E, invece, eccomi qui a fissare da una decina di minuti proprio quell'ultima pagina come uno stoccafisso in sconto. La prima cosa che ho amato di questo romanzo è la sua ambientazione.
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[ RECENSIONE ] La spada del destino di Andrzej Sapkowski | Editrice Nord

LA SPADA DEL DESTINO di Andrzej Sapkowski
438 pagine | 19.00€ cartaceo
Casa Editrice Nord | Link Affiliato Amazon

Geralt di Rivia è uno strigo, un assassino di mostri. Ed è il migliore: solo lui può affrontare un basilisco, sopravvivere a un incontro con una sirena, sgominare un'orda di goblin o portare un messaggio alla regina delle driadi, fiere guerriere dei boschi che uccidono chiunque si avventuri nel loro territorio. Geralt,però, non è un mercenario senza scrupoli, disposto a compiere qualsiasi atrocità dietro adeguato, compenso: al pari dei cavalieri, ha un codice da rispettare. Ecco perché re Niedamir è sorpreso di vederlo tra i cacciatori da lui radunati per eliminare un drago grigio, un essere intoccabile per gli strighi. E, in effetti, Geralt è lì per un motivo ben diverso: ha infatti scoperto che il re ha convocato pure la maga Yennefer, l'unica donna che lui abbia mai amato. Lo strigo sarà dunque obbligato a fare una dolorosa scelta: difendere il drago o infrangere il codice degli strighi pur di riconquistare il suo cuore!


Qualche giorno fa mi sono trovata invischiata nel solito dramma che colpisce noi lettori e che risponde in modo più o meno variegato alla scelta della prossima lettura. Mentre scorrevo lo sguardo sopra la pila indefinita dei libri ancora da leggere mi sono imbattuta in un articolo che parlava proprio del compleanno di Andrzej Sapkowski. 
Chi sono io per andare contro ad un chiaro segno del destino? E forse qualcosa di più.


La spada del destino di Andrzej Sapkowski è il secondo volume della saga di The Witcher, riportata alla ribalta grazie all'omonima serie TV (1 stagione - Netflix). Come per il suo predecessore (Il Guardiano degli Innocenti) ci troviamo davanti ad una raccolta di racconti che permette al lettore di addentrarsi - ancor più nel dettaglio - nel fantastico mondo scaturito dalla penna dello scrittore polacco. A differenza del primo volume, dove le azioni coraggiose e le gesta simboliche di Geralt avevano il sopravvento su tutto quello che di bello poteva essere raccontato, qui troviamo un'attenzione molto personale e altrettanto profonda all'animo complesso e tormentato dello strigo.
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