[ RECENSIONE ] Non ti lascerò di Chevy Stevens | Fazi Editore

NON TI LASCERÓ di Chevy Stevens
428 pagine | €17.50 cartaceo
Fazi Editore | Link Affiliato Amazon

Un uomo molto attraente che ti porta in vacanza in un resort di lusso: il mare cristallino, la spiaggia bianchissima, un luogo paradisiaco. Un sogno, per Lindsey. Almeno in apparenza. Nella realtà, il matrimonio di Lindsey è un incubo. Andrew è un uomo morboso: qualunque gesto della moglie, anche involontario, può scatenare la sua rabbiosa gelosia e farlo diventare violento. Beve molto e ha minacciato di ucciderla, se scappa. Una notte, Lindsey riesce finalmente a fuggire portando con sé la figlia. Non torneranno più. Il marito verrà arrestato in seguito a un incidente e per lei e la bambina inizierà un periodo di pace. Undici anni dopo, Lindsey è una piccola imprenditrice, e la sua vita e quella della figlia adolescente scorrono tranquille in una nuova città. Lei frequenta un gruppo di sostegno e ha un nuovo fidanzato, Greg, che la ama più di quanto lo ami lei. Fino a quando Andrew non viene scarcerato e cominciano ad accadere cose strane, una serie di incidenti sempre più misteriosi. Lei e Sophie sono nei guai o si sta solo suggestionando? È Andrew che vuole fargliela pagare per ogni giorno trascorso dietro le sbarre? È tornato per mantenere la sua promessa? D’altronde, chi altro potrebbe essere…? Con una scrittura accattivante e frenetica, che avvolge il lettore e lo lascia senza fiato, Chevy Stevens ci porta negli abissi dell’ossessione amorosa e dei legami sbagliati.
Mi ritrovo davanti a questa pagina (quasi) bianca a parlarvi di un thriller capace di catturare l'attenzione del suo lettore sin da principio, afferrare le corde giuste e tenderle al momento più opportuno senza mai risultare eccessivo o (ancora peggio) poco credibile. È stato il mio primo approccio con la scrittura della Stevens e devo ammettere che mi sono ritrovata completamente a mio agio in ogni sua piccola, seducente sfumatura. Badata bene, Non ti lascerò non è il thriller perfetto. A mio sindacabile giudizio, ci sono piccoli nei che frenano una narrazione altrimenti ineccepibile, come quell'imprescindibile effetto sorpresa che (proprio nel finale) perde quel pathos che mi sarei aspettata di trovare. Certo, questo non toglie i meriti ad un romanzo che sa fare il suo gioco, muovere le pedine con tempi giusti e ben ricercati, senza mai cadere in inutili ripetizioni o in quelle forzature che, fin troppe volte, ho avuto la sfortuna di incrociare in letture del genere in questione. 

La Stevens affronta un tema molto delicato e senza dubbio attuale come è la violenza domestica, tanto fisica quanto psicologica. Andrew e Lindsey sembrano la puntuale incarnazione della coppia perfetta (bellissima e felice), ma la realtà che si cela dietro quei maglioni troppo larghi o quegli opprimenti foulard in piena estate celano una verità che troppo spesso viene negata, in primo luogo dalla stessa vittima. E Lindsey impiega anni a liberarsi di quell'uomo violento, egoista e narcisista. Anni a superare violenze verbali capaci di piegarla molto più degli schiaffi ripetuti o dei calci che lasciano senza fiato. Ed ora quell'incubo sembra essere ritornato. Ora che Andrew ha scontato la sua condanna in carcere, ora che si ritrova troppo vicino e coinvolto nella vita di Lindsey e della loro figlia Sophie. Ora quel buio sembra fare capolino, oppressivo e pericoloso come un tempo. 
La bravura della Stevens sta proprio nella sua capacità di insinuare il dubbio su ogni personaggio maschile che si affaccia sulla scena. Un approccio molto diretto capace di alimentare quel tarlo (affatto silenzioso) così vivo nella mente del lettore, spinto a fare congetture, a muovere accuse, a tentare ogni strada possibile, sbagliata chiaramente.

Indizi o piccoli frammenti di essi vengono lasciati ovunque e (questa è la cosa che più amo dei thriller) solo dopo la parola fine rendersi conto di avere avuto la soluzione proprio sotto i nostri occhi, fin dal principio. Come vi dicevo prima, almeno in questo caso, avevo ben intuito chi fosse il colpevole, ma questa consapevolezza non ha affatto diminuito la mia curiosità, la mia voglia di sapere e conoscere, particolare dopo particolare. 

Un romanzo che, mi pare chiaro, non posso che consigliarvi. Va tanto di moda dire che i thriller siano la classica lettura da ombrellone (ed io ho i brividi ogni volta che mi capita di incrociare questa maledetta frase). Ecco io posso dirvi che Non ti lascerò potrebbe essere la perfetta lettura della vostra estate (con o senza ombrellone) capace di stuzzicare la mente e lasciarvi addosso quel pizzico di curiosità per un genere che si lascia consapevolmente divorare, pezzo dopo pezzo con gusto.

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