[ RECENSIONE ] Stelle minori di Mattia Signorini | Feltrinelli

STELLE MINORI di Mattia Signorini
220 pagine | €16.50 cartaceo
Feltrinelli | Link Affiliato Amazon

Sono passati nove anni dal giorno che ha deviato il corso della vita di Zeno, quando è morto in un tragico incidente il suo professore, Nicola Sceriman. Ora Zeno ha trent’anni, insegna in un liceo e sta per sposarsi: è arrivato il momento di fare i conti con il passato. Perché solo lui e Agata, la sua ragazza di allora, conoscono la verità su quella morte. Ed è proprio Agata a rompere l’antico patto di silenzio fra loro, attraverso una lettera in cui gli chiede di incontrarla: “Ci sono delle cose che ancora non sai, Zeno. È sull’Altopiano di Asiago che è iniziato il nostro silenzio, e credo sia lì che dobbiamo concludere quella storia, adesso con le giuste parole. Ho bisogno di farlo, perché ho paura di quello che succederebbe alla tua vita se ritornasse a galla tutto quanto”. Nel ricostruire quella serata torna l’amore che legava Zeno e Agata e tornano le promesse di futuro che gli anni dell’università e della gioventù portavano con sé e torna il fascino sprigionato da Sceriman – autore di un solo romanzo, acclamato dalla critica e amato dai ragazzi, La natura umana, e professore anticonvenzionale, capace di stringere con gli allievi rapporti di grande vicinanza, di coinvolgerli in progetti ambiziosi, esaltanti.
Leggo assiduamente da qualche anno oramai e dopo delusioni, scelte letterarie rivalutate a posteriori, generi abbandonati e nuove scoperte sono arrivata alla conclusione che la bellezza (quella vera) di un romanzo non si trovi tanto nel suo incipit o nella sua fine, quanto in quello che sta in mezzo. Ed è stato proprio quel mezzo a fare la differenza in Stelle Minori di Mattia Signorini. 

Non è un romanzo che ti piomba addosso all'improvviso, che chiede di essere divorato o che pretende una lettura veloce, al cardiopalma. 
È la sua lentezza a lasciare il segno. O ancor meglio, la sorprendente timidezza con cui si approccia al lettore, a piccoli passi, quasi in punta di piedi. Altrettanto piacevole è il modo con cui Signorini accompagna il lettore lungo la storia  come un accompagnatore presente ma in disparte, lasciando liberi i suoi personaggi di raccontare la propria versione, senza interferenze. Stelle Minori è la storia di Zeno e Agata, ma anche di Nicola Sceriman e di quella sua morte improvvisa mai superata. È il racconto di come il passato non potrà mai essere completamente dimenticato, pronto a bussare alla tua porta (anche a distanza di dieci anni) e a riportarti in quello stesso punto dove tutto è stato bruscamente interrotto. 
I personaggi sono i veri punti di forza di questo romanzo che si lascia scoprire pagina dopo pagina, facendo trapelare le sue piccole verità e lasciando il piacere al suo lettore di riconoscerne ogni dettaglio, ogni silenzio incompreso, ogni segreto che non potrà essere più taciuto. Sono gli errori irrazionali quelli che fanno più rumore.

Ed è proprio su errori spinti da azzardo ed istinto che si costruisce la storia di Zeno ed Agata. Una storia capace di spingerci verso una riflessione inevitabile sugli errori commessi e le loro inevitabili conseguenze, su come un silenzio perpetrato con assurda ostinazione possa produrre ben più rumore di una dolorosa confessione. Sono i continui salti temporali tra passato e presente a rappresentare la vera chiave di volta che permetterà al lettore di comprendere ogni errore, ogni indizio abbandonato lungo la strada, ogni decisione colta all'improvviso e quell'assurdo istinto che non lascia mai spazio ad una facile redenzione. Un romanzo che mi ha colta impreparata. Non mi aspettavo tutto questo, non mi aspettavo di trovarmi così in sintonia con un personaggio maschile fragile e solitario, non credevo di trovarmi persa tra le sue pagine nè tantomeno di non riuscire a lasciarle andare.

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