[ RECENSIONE ] Il manoscritto di Franck Thilliez | Fazi Editore

 IL MANOSCRITTO di Franck Thilliez
480 pagine | 18.00€ cartaceo
Fazi Editore | Link Affiliato Amazon

Léane Morgan è considerata la regina del thriller, ma firma i suoi libri con uno pseudonimo per preservare la propria vita privata, che ha subito un profondo sconvolgimento: sua figlia Sarah è stata rapita quattro anni prima e la polizia ha archiviato il caso come omicidio a opera di un noto serial killer, pur non essendo mai stato ritrovato il corpo della ragazza. Dopo la tragedia, del suo matrimonio con Jullian non è rimasto che un luogo, la solitaria villa sul mare nel Nord della Francia che Léane ha ormai abbandonato da tempo; ma quando il marito viene brutalmente aggredito subendo una perdita di memoria, lei si vede costretta a tornare in quella casa, carica di ricordi dolorosi e, adesso, di inquietanti interrogativi: cosa aveva scoperto Jullian, perso dietro alla ricerca ossessiva della verità sulla scomparsa della figlia? Intanto, nei dintorni di Grenoble, viene ritrovato un cadavere senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata: potrebbe forse trattarsi di un’altra vittima del presunto assassino di Sarah. Le intuizioni del poliziotto Vic, dotato di una memoria prodigiosa, permetteranno di incastrare alcuni tasselli del puzzle, ma altri spaventosi elementi arriveranno a confondere ogni ipotesi su una verità che diventa sempre più distante, frammentaria e, inevitabilmente, terribile.
Immaginate questa scena: la sottoscritta in preda ad una lettura ossessiva delle ultime pagine di Il Manoscritto di Franck Thilliez, poi l'incrocio imprevisto di tre parole capaci di stravolgere ogni superba supposizione ed ora quello stesso romanzo che inizia a prendere il volo fino al centro esatto della camera. Insoddisfazione? Compiacimento? Parole non riproponibili in queste pagine?

Giudicate voi.

Il Manoscritto è romanzo nel romanzo che vive del romanzo da cui prende pericolosamente ispirazione. Un gioco di specchi e di pedine che costringe il lettore ad un'inevitabile scelta tra perdono e condanna, a mettere sul tavolo carte mai troppo scoperte e supposizioni che, proprio come accade solo nei thriller migliori, verranno puntualmente fatti a pezzi (giusto per rimanere in tema). È un romanzo che si attacca alla tua pelle con le unghie, con forza e ostinata determinazione. Una storia che graffia nel profondo mente, cuore e anima senza mollare la pesa nemmeno per un singolo istante.  È il dolore (umano ed inspiegabile) ad insinuarsi tra le righe di un romanzo che sa giocare con il suo lettore in modo accattivante e sconvolgente, lasciando dietro di sè sfumature specifiche e molto diverse che Thiellez affronta con morbosa curiosità ed intelligenza senza mai fermarsi alla scontata superficie, ma analizzando ogni possibilità, ogni eventuale briciolo anche di parziale redenzione. 

Thiellez regala ai suoi lettori un romanzo magnificamente cruento, vivo di inquietudine ed angoscia che sanno come saziarci di emozioni e dettagli (per nulla carenti) pagina dopo pagina. Le descrizioni sono uno dei molti punti di forza di questo romanzo: accurate e curate con un'attenzione quasi maniacale, forti e coinvolgenti al punto da rendere la scena raccontata credibilmente viva nella sua incredibile e spietata violenza. Una caratteristica che (ne sono consapevole) potrebbe essere disturbante per molti, ma che per me è stato mezzo inevitabile di una soddisfazione piena e compiaciuta. Perchè è proprio attraverso immagini così destabilizzanti che lo scrittore ci spinge a comprendere complessità e sfumature della mente umana: quella mente che mai vorremmo incontrare, ma che potrebbe vivere da sempre al nostro fianco senza nemmeno rendercene conto. Il Manoscritto è una storia dove il bene ed il male si confondono, creando un legame sottile che verrà spezzato (e rivelato) solo all'ultima, eccitante pagina.

Un aggettivo che non ho scelto a caso. Thiellez stuzzica il lettore in modo molto astuto e puntuale creando un meccanismo complesso ed affascinante, irresistibile per quanto sconvolgente. Uno scrittore  che sa perfettamente quali corde sfiorare, quali stringere con forza ed inaudita violenza, quali soffocare con parole e rivelazioni che non possono che lasciarci naturalmente senza parole.

E sorprendere il lettore di thriller non è facile, ve lo posso assicurare. Condurlo attraverso un percorso di paura, angoscia, terrore e perversione non è affatto scontato, richiedendo questo genere ritmo ed intelligenza narrativa insieme a cura e precisione dei dettagli che, come fondamentali tasselli del puzzle, rendono indietro una sensazione assolutamente magnifica. La sensazione di un'angoscia consapevole che permea ed arricchisce l'atmosfera dell'intera narrazione insieme alla consapevolezza di come la mente umana possa essere allo stesso tempo geniale e letale.

2 commenti

  1. Hai perfettamente ragione quando scrivi che sorprendere un lettore di thriller non è cosa facile. Io ho letto "Il Manoscritto" e ho molto apprezzato l'evoluzione dela storia tra ossessioni e inaudite violenze. La mente umana, a volte, è uno scrigno di perle nere macchiate dal sangue di vittime innocenti. Complimenti per la bella recensione :)

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    1. Sorprenderci (anche vista la quantità di thriller in libreria) è sempre più difficile, ma questo libro sa farlo molto bene. Grazie mille :)

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