[ RECENSIONE ] L'uomo dei sussurri di Alex North | Mondadori

L'UOMO DEI SUSSURRI di Alex North
360 pagine | €20.00 cartaceo

Ancora distrutto dalla drammatica perdita di sua moglie, Tom Kennedy decide di trasferirsi con il figlio Jake nella tranquilla cittadina di Featherbank e ricominciare da capo. Non sa ancora che un fatto terribile ha appena sconvolto la comunità. Un ragazzino di sei anni è svanito nel nulla e nonostante il vecchio detective Pete Willis non abbia perso tempo con le ricerche, il piccolo non si trova. Come venti anni prima, si riaffaccia l’incubo dell’Uomo dei Sussurri, il serial killer responsabile della scomparsa di cinque bambini. Frank Carter, questo il suo vero nome, era solito attirare le vittime sussurrando alle loro finestre, di notte. E mentre le ricerche del bambino continuano senza tregua, il piccolo Jake inizia a comportarsi in modo strano: si isola dai compagni di classe per passare sempre più tempo con la sua misteriosa amica immaginaria e soprattutto dice di sentire una voce che sussurra il suo nome nel buio.
Ricordo di essere entrata in libreria, quel giorno, senza particolari programmi e di esserne uscita con un romanzo di uno scrittore che non conoscevo, di cui avevo letto (distrattamente) solo qualche riga della sinossi e con una camuffata farfalla gigante in copertina che, eppure, avrebbe dovuto dirmi qualcosa. No, mi sembra chiaro che la farfalla suddetta non mi abbia mai parlato o messo in guardia o anche solo sussurrato qualche piccolissimo cenno di quello che avrei trovato al suo interno perchè, se lo avesse fatto, forse mi sarei liberata di quelle odiose e sopravvalutate aspettative.

Con mia evidente felicità sto per scrivervi quanto forse avrete potuto già intuire: L'uomo dei sussurri è una storia che si ripete. Quella di lettrice amante del genere thriller che, salvo piccolissime e tenaci eccezioni, continua ad imbattersi in romanzi che avrebbero potuto essere, ma che in realtà non sono mai diventati. Una trasposizione letterale del più classico è bravo, ma non si applica abbastanza. Certo, non posso dirvi che questo romanzo sia assolutamente da dimenticare, anzi. La storia che ci racconta Alex North (pur non brillando di originalità) si costruisce attorno a vicende che sanno stuzzicare la curiosità del lettore, partendo proprio dal suo incipit, evidenziando alcuni punti di forza di una narrazione precisa e diretta, frizzante e mai scontata. Nello specifico, raccontando ciò accade (ed è accaduto) tra i confini della tranquilla cittadina di Featherbank, Alex North pone l'accento sulla più classica causa di incubi dei bambini di tutto il mondo e di ogni generazione: il mostro sotto il letto. Quella infida creatura che si nutre del buio, che si cela nel più oscuro silenzio, qualcosa che nessun adulto può vedere e che vive, lì, aspettando la tua prossima mossa! Si cambia percezione e scenografia nel romanzo di North, ma l'incubo rivive in tutta la sua potenza, anticipato da sussurri che non possono passare inosservati alle orecchie curiose delle sue giovani vittime, diventando prima amico fidato e, poi, letale carnefice. 

Purtroppo altro è mancato. Non è bastata una storia coinvolgente e con un ottimo punto di partenza, non è bastato nemmeno uno stile asciutto che si lascia divorare, non sono bastate le premesse che avrebbero potuto portare ad un epilogo certamente diverso. Quello che non sono riuscita a trovare (e che oramai sembra essere diventata la mia condanna) è l'empatia con il cattivo, con quel mostro di cui non ci è permesso conoscere ragioni e su cui l'autore si sofferma in modo troppo sbrigativo, limitandosi ad una toccata e fuga che (in tutta onestà) mi ha infastidito.

Perchè se ti ritrovi tra le mani un personaggio psicologicamente intrigante non puoi lasciartelo sfuggire in poche pagine, dannazione. Giocaci, mostralo in tutte le sue sfumature, non limitarti a presentarne qualche piccolo aspetto per poi farlo sparire proprio nel più bello. Perchè noi lettori di thriller questo cerchiamo. Vogliamo una storia che sappia farci uscire di testa, mostrarci qualche strada apparentemente certa per poi condurci da tutt'altra parte. Sì, possiamo anche accettare di essere stati presi in giro dallo scrittore di turno perchè quello vorrebbe dire aver portato a termine un lavoro dall'inizio alla fine. Magari non nel modo giusto, ma almeno ci abbiamo provato.

Ecco perchè per me L'uomo dei sussurri è un'occasione persa. Un thriller in partenza ben costruito che avrebbe potuto rivelare molto di quello che, invece, è stato messo a tacere in modo incomprensibile. Una storia che avrebbe potuto racchiudere sfumature psicologiche molto interessanti, ma che preferisce contaminare il thriller con aspetti che rendono un coloro sbiadito e mal giustificato. Un esponente di un genere che non è più a senso unico e che si tinge di puro intrattenimento riuscendo a trasmettere piacevoli sensazioni al suo lettore purché non si accompagni di eccessive aspettative.

2 commenti

  1. Hai perfettamente ragione quando scrivi che noi lettori, amanti dei thriller, cerchiamo di stabilire un legame emotivo con il cattivo di turno. La sua psicologia, la sua follia, le mille sfaccettature del male sono più affascinanti del bene e ciò ci permette di apprezzare i romanzi intriganti e intrigati. Avevo visto anch'io questo libro in libreria e mi dispiace vedere che le alte aspettative sono state deluse :)

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    1. Oh, sai che così mi sento meno sola? Certe volte mi chiedo se questo mio interesse per la psicologia del male possa essere fraintesa, quindi mi fa piacere di non essere l'unico essere umano (lettore) in ricerca proprio di questo particolare aspettavo. Ti dirò al momento dell'acquisto non avevo molte aspettative. Poi (come spesso accade) si è posizionato in libreria in attesa del suo momento. Nel frattempo, mi sono imbattuta in varie recensioni positive e, qui, sì che le aspettative mi sono schizzate alle stelle. Peccato!

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