[ RECENSIONE ] Io uccido di Giorgio Faletti | Baldini&Castoldi

IO UCCIDO di Giorgio Faletti
750 pagine | 12.00€ cartaceo
Baldini&Castoldi | Link Affiliato Amazon

Un dee-jay di Radio Monte Carlo riceve, durante la sua trasmissione notturna, una telefonata delirante. Uno sconosciuto, dalla voce artefatta, rivela di essere un assassino. Il fatto viene archiviato come uno scherzo di pessimo gusto. Il giorno dopo un pilota di Formula Uno e la sua compagna vengono trovati morti e orrendamente mutilati sulla loro barca. Inizia così una serie di delitti, preceduti ogni volta da una telefonata a RMC con un indizio musicale sulla prossima vittima, e ogni volta sottolineati da una scritta tracciata col sangue, che è nello stesso tempo una firma e una provocazione: lo uccido. Per Frank Ottobre, agente dell' FBI in congedo temporaneo, e Nicolas Hulot, commissario della Sûreté Publique, inizia la caccia a un fantasma inafferrabile. Alle loro spalle una serie di rivelazioni che portano poco per volta a sospettare che, di tutti, il meno colpevole sia forse proprio lui, l'assassino. Di fronte a loro un agghiacciante dato statistico. Non c'è mai stato un serial killer nel Principato di Monaco. Adesso c'è.


Come non hai letto Io Uccido? Proprio tu? 
Credo di aver creato giusto un pizzico di scalpore quando ho deciso di mostrare la mia lettura in corso qualche giorno fa - Io Uccido di Faletti, appunto - al punto da sentirmi quasi in colpa, ve lo confesso. Non che non conoscessi il suo nome e i suoi romanzi, anzi. Io uccido, forse, è stato il romanzo che più mi è passato dinanzi negli ultimi anni, ma senza trovare il tempo giusto per affrontarlo come si deve. Insomma, non è certamente una lettura mingherlina che si digerisce facilmente. Sono quasi 750 pagine di una narrazione emblematica, molto dettagliata e costruita su descrizioni talmente puntuali e cristalline da poter causare ben più di qualche incubo. Non alla sottoscritta, ovviamente. Perché la sottoscritta ci sguazza in queste (sublimi) descrizioni. 

La morte è purtroppo l'unico vero modo che il destino ha scelto 
per ricordarci continuamente che esiste la vita.

Al mondo non esiste luogo che sia essenzialmente privo del male ed il Principato di Monaco non fa eccezione. Lì dove il termine criminalità non può nemmeno essere preso in considerazione ha inizio la più pericolosa caccia all'uomo (o al mostro) - il trasfiguratore di volti - colui che priva la propria vittima della sua più evidente essenza, lasciando dietro le sue angoscianti gesta solo due inequivocabili parole tracciate con il sangue: io uccido. Radio Monte Carlo ed il programma notturno Voices sono il veicolo di tanto annunciato dolore in grado di portare il commissario Hulot e il suo amico (agente dell'FBI) Frank Ottobre sulle tracce di un assassino in grado di scatenare il peggiore degli incubi senza apparenti ragioni.

È davvero una corsa contro il tempo quella che spinge il lettore ad una lettura vorace, desiderosa, urgente e senza pause. La sorprendente capacità di Faletti di raccontare senza rivelare diventa il vero fiore all'occhiello di un romanzo che spaventa per la sua coerenza e aderenza ad una realtà che non si discosta poi troppo dalla nostra. E ci si rende presto conto di come il dolore del passato possa riversarsi nel futuro assumendo la sua veste più dolorosa, incomprensibile, inimmaginabile. La mancanza di affetto così come di un abbraccio, di una parola detta al momento opportuno alimentato dal costante vivere accanto alla rabbia più cieca, alla violenza più bieca, alla follia umana può spingere anche il più docile tra gli uomini a compiere il peggiore dei gesti e a farlo senza mostrare nemmeno un accenno di pentimento. È il gioco del sospetto che viene alimentato da descrizioni dettagliate e molto particolari mediante le quali Giorgio Faletti incita il lettore a partecipare, a fare le sue deduzioni e a rendersi, infine, conto di quanto la verità possa discostarsi dalla ragione e di come il colpevole possa rivelarsi il primo tra gli innocenti.

Ancora oggi - mentre scrivo una recensione frenata dalle mille altre cose che vorrei condividere con voi - mi chiedo come possa aver atteso così tanto per scoprire un romanzo talmente accecante, puro ed entusiasmante sotto ogni punto di vista. E credo che anche la lunghezza del racconto abbia il suo perché. Io uccido di Giorgio Faletti riesce a tenere il lettore sempre in guardia e lo fa alludendo a situazioni che - a primo impatto - potrebbero risultare di poco conto, richiamando ricordi, scortando verso un passato capace di nascondere indizi e rivelarli al tempo opportuno. Se amate il genere thriller almeno quanto lo amo io e se la vostra testa in questo momento ha bisogno di essere impegnata, eccitata e spinta oltre la quotidianità non lasciatevi intimorire. Non fate come me. Leggete Io Uccido.

4 commenti

  1. Sono contenta ti sia piaciuto!! Quando l'ho letto anni fa, mi teneva letteralmente incollata alle pagine!

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  2. Assolutamente! Devo dire che le descrizioni mi hanno conquistata fin da subito... oddio all'inizio hanno sorpreso anche a me (decisamente dettagliate), ma poi mi sono lasciata sedurre dalla penna di Faletti ed è stato un vero piacere.

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