[ RECENSIONE ] I cariolanti di Sacha Naspini | Edizioni E/O

I CARIOLANTI di Sacha Naspini
169 pagine | 16.00€ cartaceo
Edizioni E/O | Link Affiliato Amazon

Aldo è un disertore della Prima Guerra Mondiale. Invece di partire per il fronte decide di costruire un rifugio sotterraneo nei boschi per prendersi cura della sua famiglia: una moglie, un figlio. Bastiano è un bambino e al chiuso della "tana" sperimenta le contingenze della vita: il freddo, il caldo, la fame, soprattutto la fame. Finché la guerra finisce ed entra nel mondo. Ma lo fa segnato dalla privazione; ogni impulso fa capo al luogo da cui proviene: una buca. E poi la propensione alla natura (vera, bestiale), che si infrange con le dinamiche violente che comandano il mondo degli uomini... Bastiano è un ragazzo quando impara l'amore. Sperimenta il carcere, quindi la Seconda Guerra Mondiale. Si confronta con inaspettati segreti di famiglia. Intanto, cerca di donarsi alle esperienze della vita. Eppure non può liberarsi dal filtro animalesco che lo ha marchiato in tenera età. È una pallottola impazzita, sparata da un'arma dalla canna storta, votata a traiettorie imprevedibili, fa capo all'istinto, agli impulsi primordiali. La fame ora ha un'altra accezione: amore, accoglienza, l'idea battente di una casa, una famiglia.


Mi trovo a fissare questa pagina vuota da almeno cinque minuti. 
Non è facile parlarvi di questo romanzo e della sua atroce bellezza, non è semplice trovare le parole adatte in grado di racchiudere una storia così forte e dolorosa (quasi inconcepibile) che mi ha letteralmente stravolta e conquistata dalla prima all'ultima parola. Naspini è riuscito a trasmettere in appena 169 pagine tutto quello di cui avevo bisogno.

La verità è che non si è pronti all'incontro con Bastiano. Qualunque sia il vostro background letterario - e vi assicuro di non essere una lettrice che si lascia impressione con leggerezza - leggere I Cariolanti è un'esperienza unica, imprevedibile, dolorosa che lascia senza fiato. È un pugno continuo allo stomaco! In tredici progressive istantanee Naspini ci porta nella vita di Bastiano e della sua disfunzionale famiglia. C'è un prima, un durante e un dopo. C'è il Bastiano bambino che è chiamato a vivere la peggiore delle esperienze; poi il ragazzo che si porta sulla pelle profonde cicatrici che nessun altro riesce a vedere e - infine - l'uomo: bellissimo ed animale, affascinante e letale. Un essere umano vicino all'istinto primordiale di una bestia soggiogato dall'odio e dal risentimento più cieco, punito per un'educazione che non ha mai ricevuto, guidato da un febbrile ricordo da cui non può separarsi e che continua a condurlo - anno dopo anno - tra le braccia di un tragico ed inevitabile destino.

Se non mangio tutto poi arrivano i Cariolanti. I Cariolanti hanno sempre fame.

E tutto viene ricondotto alla fame. Quella fame cieca e silenziosa che parte dallo stomaco e ottenebra la mente in ogni suo più piccolo pensiero. E allora sei condannato ad abbandonare ogni cosa in cui hai sempre creduto ed abbracci consapevole quel tuo essere famelico ed insaziabile, animale ed istintivo. Bastiano era solo un bambino quando le circostanze di una vita maledetta e sfortunata lo hanno portato a percepire quel bisogno e a trasformarla in normalità attraverso gli occhi di un padre e di una madre che non hanno fatto nulla per proteggerlo, soprattutto da sé stesso. 
Vi giuro, non ho letto nulla di simile in tutta la mia vita ed ho amato ogni sua parte. Prima con Ossigeno ed ora con I Cariolanti, quello che riesce davvero a fare la differenza è la scrittura pungente e sofferente di Naspini che sa arricchire e dare testimonianza a storie potenti, atroci ed assolutamente reali. Sono parole che non si accontentano mai della superficie.
Potrebbero farlo, certo! E (forse) sarebbe anche più facile «accontentare» un pubblico lineare e confortevole. Ma non è questo il caso. Sacha Naspini si mette in gioco, completamente. Lui vive ogni storia come fosse la propria, rendendola tangibile e reale a chi ha la fortuna di condividerla. La sua scrittura scalfisce la superficie, ti entra sotto la pelle, graffia le ossa e riempie il cuore di emozioni così contrastanti a cui sembra quasi impossibile dare voce.

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