[ RECENSIONE ] Il buio oltre la siepe di Harper Lee

IL BUIO OLTRE LA SIEPE di Harper Lee
352 pagine | €9.50 cartaceo
Feltrinelli | Link Affiliato Amazon

Maycomb, Alabama. Cittadina del profondo sud degli Stati Uniti. L'onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un negro accusato di violenza carnale. Dopo un proverbiale processo fatto di accuse infamanti e verità costruite ad arte, Atticus riuscirà a dimostrare la sua innocenza, ma l'uomo verrà ugualmente dichiarato colpevole da una giuria ancora incapace di andare oltre alle parole e ai pregiudizi. La vicenda viene raccontata dalla piccola Scout, figlia di Atticus, una bambina che scandalizza le signore con un linguaggio non propriamente ortodosso; con un fare indipendente ed oltre gli schemi che la pongono molto spesso al centro dell'attenzione. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell'infanzia che è un po' di tutti noi: con i suoi miti, con le sue emozioni, con le sue scoperte attraverso pagine di grande rigore stilistico e condotte con una bravura immediata ed eccezionale. Il racconto di una storia quotidiana che apre il cuore e la mente portando il lettore a una presa di coscienza morale.
Non riuscirai mai a capire una persona se non cerchi di metterti nei suoi panni, 
se non cerchi di vedere le cose dal suo punto di vista.

Il Buio Oltre La Siepe ha come voce narrante la vivacità e l'ingenua inconsapevolezza della vita della piccola Scout, una bambina di soli nove anni. Mascolina ed indipendente, per i suoi modi sempre al centro dell'occhio del ciclone cittadino, passa le sue giornate giocando con il fratello maggiore Jem e l'amico inseparabile, Dill. Le loro giornate passano veloci tra corse e giochi improvvisati, fantasticando e creando improbabili teatrini sulla vita misteriosa e solitaria del vicino Boo Radley, da tutti considerato pericoloso ed imprevedibile ed isolato da tutto il vicinato.

La vita pacifica e tranquilla di Maycomb, viene improvvisamente sconvolta dalla vicenda di Tom Robinson, uomo di colore accusato di violenza carnale nei confronti della giovane figlia di Bob Ewell. Proprio Atticus viene incaricato di assumere la sua difesa d'ufficio anche contro ogni malevola lingua che si alza, forte ed implacabile, a condannare quel gesto assurdo ed insensato. Perchè mai un uomo bianco di tale livello morale decide di abbassarsi a difendere un negro, colpevole e condannato a prescindere dalla verità? 
E' proprio la paura del diverso e della diversità in quanto tale ad essere perno e centro di tutta la narrazione. La scelta, poi, di porre in primo piano il punto di vista di una bambina sincera ed ingenua, priva di pregiudizi e scevra di strutture preordinate, riesce a centrare perfettamente l'obiettivo di trattare con inconsapevole delicatezza e decisa sensibilità un tema così scottante ed attuale in ogni contesto storico, sociale e culturale che ci sembra lontano, ma che a conti fatti non è poi così diverso dalla società in cui viviamo oggi.

La Harper è bravissima nel farci vivere quasi in prima persona ogni aspetto della vita americana degli anni trenta: la crisi e la depressione finanziaria, le paure oltreoceano legate allo spettro ancora lontano di Hitler e delle sue leggi dittatoriali. Soprattutto la segregazione razziale: emblema e testimone di un atteggiamento di chiusura, di diffidenza e di odio verso la cultura e la popolazione nera.

Atticus si era servito di tutti i mezzi a disposizione degli uomini liberi per salvare Tom Robinson,
ma nei tribunali segreti dei cuori degli uomini non aveva alcuna probabilità di vincere.  
Tom era morto l'attimo stesso in cui Mayella Ewell aveva aperto la bocca ed urlato.

Tutti i personaggi che incontriamo durante la narrazione rimangono scolpiti nella memoria per il modo in cui Harper Lee riesce a caratterizzare perfettamente ogni singola persona, senza mai cadere nel superfluo o nel troppo scontato. Con la stessa magistrale precisione ed accuratezza, la vicenda emerge, pagina dopo pagina, con tutta la sua drammaticità, forza e violenza morale proprio attraverso gli occhi e le parole di una ragazzina. Il Buio Oltre La Siepe non è semplicemente un manifesto letterario contro il razzismo, ma una vera e proprio testimonianza di lotta con la seppur naturale paura umana verso la diversità.

Diversità che sia riscontrata nel colore della pelle di un uomo o nei confronti di un vicino che con la sua reiterata solitudine ha creato nella società che lo circonda, pronta a puntare il dito e a giudicare, un alone di incomprensibile mistero. Qualunque sia la causa di questa diversità, questa è accomunata da un evidente difetto presente negli occhi di chi osserva, nelle mani di chi giudica e nel cuore di chi si erge giudice supremo verso chi non vuole e non riesce a capire.

8 commenti

  1. Ciao Cristina, ho letto con molto piacere la tua recensione! Purtroppo non sono ancora riuscita a mettere le mani su questo romanzo, ma so già che una volta che lo farò ne rimarrò totalmente conquistata!!
    Ho letto qualche anno fa un romanzo che si è dichiaratamente ispirato all'opera di Harper Lee, se sei curiosa di leggerlo si intitola Broken , di Daniel Clay!

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    1. Io l'ho avuto in wishlist per quasi due anni! Arriverà il suo momento anche per te :)
      Grazie per il suggerimento.

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  2. Ho sullo scaffale l'edizione feltrinelli *^* ne parlano tutti benissimo, non vedo l'ora di iniziarlo!

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    1. Io ho l'ultima edizione della Feltrinelli, magari è la stessa!
      Per me rientra in quella categoria del ' prima o poi nella vita va letto! ' e dopo due anni di attesa posso dire di avercela fatta.. cheeeck!

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  3. E' un capolavoro della Letteratura con la "L" maiuscola. *_*

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  4. Meraviglioso....non ci sono altre parole

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  5. Bentrovata Cristina e grazie per la recensione! Ho appena scaricato l'anteprima e penso a breve di prenderlo a prestito in biblioteca,
    strumento preziosissimo, e nel caso acquistarlo... Buona lettura e felice primavera😊

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