[ RECENSIONE ] Presenza oscura di Wulf Dorn | Corbaccio

PRESENZA OSCURA di Wulf Dorn
432 pagine | 19.50€ cartaceo

Quando Nikka, sedici anni, si risveglia dal coma in ospedale fatica a ricordare cosa sia successo. Era a una festa, questo lo ricorda, insieme alla sua amica Zoe. Ma poi? Poi, improvvisamente un blackout. Nikka ha provato l’esperienza della morte: per ventuno terribili minuti il suo cuore ha cessato di battere, ma il suo cervello ha continuato a funzionare. E Nikka ricorda un tunnel buio in cui si intravedeva una luce e ricorda che anche Zoe era con lei. E quindi rimane scioccata alla notizia che Zoe è scomparsa proprio durante la festa e che da allora manca da casa. Che sia stata uccisa? Nikka è convinta di no e appena riesce incomincia a cercarla. Ma fin dove sarà disposta a spingersi per salvare la sua migliore amica?


Per un anno la mia copia di
Presenza Oscura di Wulf Dorn è rimasta in attesa nella mensola della mia libreria per poi passare (quasi incredibilmente) nel cesto verde delle prossime letture ad inizio aprile, ritrovando quella spinta letteraria rimasta sopita ad inizio quarantena. Sono partita con zero aspettative a causa di molti pareri negativi ed alcuni eccessivamente tiepidi che mi hanno bloccata in più di un'occasione. E sappiate che (per me) un thriller tiepido è il peggiore degli incubi. No, un'altra delusione da uno dei miei scrittori preferiti (dopo King) non l'avrei sopportata. E a conti fatti - con i suoi ma, i suoi se e qualche piccolo appunto - il risultato finale non è poi stato così male.

Presenza Oscura non è uno dei migliori Dorn.
 Nikka riemerge dall'oscurità dopo essere morta per ventuno lunghissimi minuti. Nulla delle immagini che le scorrono davanti agli occhi sembrano possibili, tanto meno reali. Cosa ha davvero incontrato il quel tunnel buio? Che fine ha fatto la sua migliore amica? Con Presenza Oscura Wulf Dorn ci porta in quel misterioso dopo vita che tendiamo ad immaginare o rifiutare categoricamente in modi molto diversi, a volte opposti. Lì - in modo particolare - in quel luogo che segna il confine tra la vita, il nulla e una nuova possibilità l'autore riesce a toccare quelle corde umane molto profonde, sensibili e ottuse dove qualcosa di inspiegabile riesce ad emozionare diventando quasi toccante. 
Eppure qualcosa non è andato. Pur rimanendo una lettura coinvolgente, non sono riuscita a trovare suspense, euforia ed apprensione. Mi è mancata quell'inquietudine, quel brivido quasi piacevole a cui Dorn mi ha sempre abituata.

In realtà, qui tutto sembra scorrere fin troppo naturalmente: i colpi di scena non sono molti e quelli presenti in gran parte risultano prevedibili, ma - soprattutto - è il ritmo della narrazione ad avermi sorpresa. La parte iniziale risulta essere lineare (quasi sotto tono) e dobbiamo attendere ben 200 pagine per entrare nel vivo della storia. Decisamente troppe se parliamo di un thriller. Poi arriva il cambiamento: da quel momento in poi il ritmo che avvolge il lettore diventa pungente e senza remore, spingendolo al centro esatto di un vortice da cui staccarsi è quasi impossibile. Ho impiegato poco più di 48 ore per leggere questo romanzo e questo non può che essere un punto a suo favore.

A conti fatti, ci sono stati vari pro e contro. Alcuni «ma» mi hanno colto impreparata, altri «se» avrebbero forse portato ad un epilogo molto diverso. E poi quei piccoli dettagli (in parte mancanti o solo accennati) che per chi ama e legge assiduamente romanzi del genere in questione sono diventati con il tempo imprescindibili, se non doverosi. Infine, c'è Dorn che in questo romanzo sembra aver messo una buona parte di sé stesso, affrontando una tematica complicata capace di colpirlo e coinvolgerlo in prima persona.

4 commenti

  1. Ciao, non ho mai letto nulla di quest'autore, ma m'incuriosisce molto! Quale romanzo mi consiglieresti? Grazie :-)

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  2. Mi piace molto Dorn, ma questo romanzo purtroppo non l'ho ancora letto ☺️☺️

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    1. Ciao! Non è davvero male come lettura, anche se ho preferito altri Dorn.

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