[ RECENSIONE ] Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina di Fannie Flagg | BUR Rizzoli

MR. ZUPPA CAMPBELL IL PETTIROSSO E LA BAMBINA di Fannie Flagg
210 pagine | 10.00€ cartaceo
BUR Rizzoli | Link Affiliato Amazon

L’inverno è alle porte e a Lost River, un piccolo paese nel profondo sud dell’Alabama, arriva l’anziano Mr. Campbell (orfano dalla nascita, trovato in una culla accanto a una lattina della famosa zuppa) per fuggire dal freddo di Chicago. Subito lo attende una brutta sorpresa: l’albergo dove deve alloggiare è bruciato. Al suo posto però ad accoglierlo c’è la casa di una stravagante signora. Le attenzioni degli abitanti di Lost River lo fanno sentire per la prima volta parte di una comunità, e quando Mr. Campbell conosce Patsy, una bambina timida con una gamba malata di cui nessuno si è mai occupato, viene conquistato dalla sua dolcezza e sente che quella è la sua famiglia.


Ogni volta che mi trovo a leggere un Flagg mi rendo conto di come non siano necessarie pagine su pagine di trame contorte e polverose per riuscire a smuovere qualcosa di bello e spontaneo nel cuore di chi legge. 
Fannie Flagg è un balsamo per l'anima. I suoi romanzi sanno raccontare in modo semplice e genuino - al limite del fiabesco - storie umane cariche di significato, accompagnate da un'ironia pungente irresistibile e da singolari personaggi che fanno breccia senza particolari difficoltà. E Mr. Zuppa Campell - permettetemi di usare una versione più leggera del titolo - non fa eccezione!

La storia si apre in modo molto chiaro: Oswald Campbell è spacciato. Almeno questa è la sentenza abbastanza definitiva del suo medico che gli suggerisce di spostarsi (anche con una discreta fretta) verso luoghi ben più miti della fredda e scontrosa Chicago. La Florida? Troppo cara. La sua magra pensione di invalidità non coprirebbe qualche settimana. Dove allora?

Nell'estremo Sud dell’Alabama, sulla sponda di un pigro fiume serpeggiante, 
sorge la piccola e sonnolenta comunità di Lost River, un luogo dimenticato dal tempo, 
dove le giornate nuvolose sono l’eccezione, perché la regola è il cielo azzurro e il sole.

Lost River. Una sperduta e minuscola cittadina dell'Alabama dove tutti conoscono tutti, dove ognuno fa la sua parte ed è pronto a dare una mano all'occorrenza. Dove non esistono segreti, dove non ci sono spazi per acredine e risentimenti. Frastornato da lungo viaggio in treno e con ben poche speranze di poter sopravvivere alla noia della solitudine, Oswald inizia a guardarsi attorno e a riconoscere la bellezza di quei luoghi, la spontaneità dei suoi abitanti e la dolcezza di un tepore sconosciuto mai provato prima. In particolare, sono l'incontro fortuito con l'inarrestabile Jack (il pettirosso) e la sfortunata Patsy (la bambina) a riempire il cuore del vecchio Oswald di un rumore diverso e bellissimo, quel battito insperato che lo trasforma - giorno dopo giorno - in un uomo diverso, cambiato e migliore.

Dopo aver letto gli altri tipi di classificazione, concluse di essere un esemplare di taglia media, 
dal piumaggio rosso, solitario e accidentale.

E la magia della Flagg si ripropone ancora una volta. Sapete, non sono solita leggere romanzi del genere e molte volte sono spinta da una strana frenesia anche nella scelta delle mie letture. Come a non volersi fermare e a voler trovare sempre qualcosa di eccessivo, di folle, di straordinario. Eppure, esiste forse qualcosa di più straordinario della normalità? In questo romanzo, la Flagg ci parla con toni quasi fiabeschi di quanto (in realtà) sia forte la speranza che continua a vivere in ognuno di noi. Quella fiamma che non ci abbandona anche quando crediamo di averla perduta per sempre. Ed è lì che ci spinge oltre quell'ultimo gradino, a metterci in gioco per trovare finalmente quel posto che ci appartiene. Ci parla di dolore e di sofferenza, di amicizie strampalate, di una comunità piccola ed indistruttibile.

Mr. Zuppa Campbell si legge con il sorriso stampato sul volto, con la pace negli occhi e con quella scontata dolcezza a cui non siamo mai troppo abituati. Fannie Flagg conosce la forza delle storie semplici e ne fa una bandiera. I suoi romanzi sono letti ed amati da generazioni così diverse, da lettori indubbiamente eterogenei ed ognuno sa di poter trovare esattamente quello che stava cercando tra le sue pagine.

2 commenti

  1. Adoro la Flagg e trovo che tu abbia trovato le parole perfette per descrivere la sensazione di pace che si percepisce leggendo i suoi libri. Mr Zuppa Campbell non fa eccezione e la sua dolcezza e la sua semplicità sono incredibilmente disarmanti.
    Sto centellinando i libri della Flagg per la paura di dovermi trovare un giorno ad averli già letti tutti (e, si sa, la vita del lettore è troppo breve e i libri da leggere troppo numerosi, per potersi permettere il lusso di leggere due volte lo stesso libro!)!

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    1. Ciao Francesca! Grazie mille!
      Hai proprio ragione, i romanzi della Flagg hanno questo potere di trasformare la semplicità in qualcosa di veramente unico. Io ancora ne ho alcuni da recuperare e (in questa edizione) spero di trovarli presto!

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