[ RECENSIONE ] L' ipotesi del male di Donato Carrisi | Longanesi

L'IPOTESI DEL MALE di Donato Carrisi
426 pagine | 10.00€ cartaceo

C'è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato nella vita: il desiderio di sparire. Di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle. Ma per alcuni non è solo un pensiero passeggero. Diviene un'ossessione che li divora e li inghiotte. Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Mila Vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni volta che mette piede nell'ufficio persone scomparse dove lavora, centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare chi è svanito nel nulla. Forse per questo Mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a quelli che il mondo ha dimenticato. Ma se d'improvviso alcuni scomparsi tornassero con intenzioni oscure? Sembrano identici a prima, questi scomparsi, ma il male li ha cambiati. Alla domanda su chi li ha presi, se ne aggiungono altre. Dove sono stati tutto questo tempo? E perché sono tornati?


Non credo siano necessari troppi giri di parole per rendere evidente quello che sto per dirvi: L'ipotesi del male - così come il suo precedente e i libri che poi lo hanno seguito - è esattamente il thriller come dovrebbe sempre essere. Un racconto crudo e nudo, puro nella sua più incomprensibile - eppure così affascinante - oscurità, in quel male che ci circonda e che ci ostiniamo a considerare estraneo, lontano da noi e dalla nostra vita. Un viaggio nella mente umana che sa catturare l'attenzione fin dalle prime pagine senza mollare la presa nemmeno per un singolo istante.

Partiamo da una consapevolezza. Ho commesso un leggero errore. Dopo aver letto Il Suggeritore, ho ricevuto la mia copia de L'Ipotesi del Male - ora non ricordo se regalata da qualcuno o acquistata da me per slancio emotivo - e l'ho lasciata sullo scaffale, incomprensibilmente in attesa. Poi sono arrivati gli altri romanzi del ciclo di Mila Vasquez, quindi, da me subito acquistati, letti ed amati senza esclusione. Ecco, in realtà, la mancanza del secondo volume non ha in alcun modo tolto qualcosa al piacere della lettura, però, non fate come me, seguite le regole.

L'ipotesi del male, appunto, è il secondo capitolo del ciclo aperto con Il Suggeritore.
Ritroviamo Mila Vasquez ancora alle prese con quel male profondo che torna a bussare alla sua porta con ostinata insistenza, lontana dalla figlia Alice che ha deciso di proteggere in un modo tutto suo e alle prese con un nuovo caso di lontane - ed irrisolte - sparizioni e ricomparse violente quanto letali. Tutto sembra nascere e ritrovarsi in un unico posto: il Limbo. Ed è proprio da lì che parte l'indagine in solitaria di Mila insieme all'agente speciale Berish - uomo reietto dallo stesso corpo di polizia per un caso di corruzione mai chiarito fino in fondo - svelando passo dopo passo realtà a lungo taciute, errori di valutazione ed un male fin troppo familiare. 
Avete mai desiderato di sparire? Questa è la domanda ricorrente durante la lettura e che viene analizzata sotto svariati punti di vista. Ci sono background personali complicati o situazioni di vita imprevedibili o anche difficoltà insormontabili. C'è un malessere fisico che si affianca a quello mentale, forse ancora più potente in quanto non tangibile. Ogni situazione è accomunata da quel mai confessato desiderio di avere una seconda possibilità e di volerla raggiungere a qualsiasi costo: un male necessario.

Facendo mente locale con la trama del Suggeritore, assistiamo ad un'attenzione più matura e ancor più dettagliata - quasi focale - dell'aspetto psicologico dei personaggi che - per quanto possa amare l'azione esplicita in un romanzo thriller - proprio questo aspetto rimane la parte che preferisco. E Carrisi è sicuramente un genio del male. 

Lo scrivo spesso quando mi trovo a dover trasformare nero su bianco le emozioni provate durante la lettura di un suo romanzo, tanto degli esordi quanto delle ultime uscite. Leggere un Carrisi sa inspiegabilmente di casa. Mi sento al sicuro, cullata da una prosa che si attacca alla pelle in un modo pericoloso quanto irresistibile. Anche in questo romanzo, si torna a parlare del male più oscuro ed inconfessabile, della fragilità della mente umana e di come questa sia così facilmente malleabile se messa nelle mani della persona sbagliata. Ancora una volta il male non ha un volta, né una voce. È subdolo e meschino, agendo nell'ombra ed andando a toccare, bruciare e trasformare le anime più fragili, esposte e senza difese.

Voi non potete nemmeno lontanamente immaginare la mia voglia di raccontarvi il finale. Non lo farò, è chiaro. Ne sono rimasta talmente estasiata che vorrei dirvi filo e per segno quanto io possa aver amato quelle ultime dieci righe. Aggiungo - giusto per rendere l'idea che probabilmente vi sarete già fatti - che è perfettamente in linea con quello a cui Carrisi ci ha sempre abituati. Devastante, spiazzante ed emotivo. Arriva in modo  talmente naturale e spontaneo che colpendoti ti fa ancora più male. Sì, la sensazione generale è quella di essere presi in giro. Ma è anche la sensazione che accompagna un thriller pensato, costruito e scritto bene, ma bene davvero. E in questo Donato Carrisi non ha proprio eguali!

4 commenti

  1. Questo non l'ho ancora letto, ma mi incuriosisce davvero molto 🤗🤗🤗

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  2. Carrisi è tra i miei scrittori preferiti. Amo i suoi voli pindarici e le trame mai lineari ma che si moltiplicano in una miriade di sottotrame sempre più stupefacenti :)

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    1. Esattamente ;) la descrizione perfetta del thriller che piace a me. Con lui vado sempre sul sicuro!

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