[ RECENSIONE ] Labirinti di Franck Thilliez | Fazi Editore

LABIRINTI di Franck Thilliez
334 pagine | €19,00 cartaceo
Fazi Editore | Link Affiliato Amazon

Una giovane poliziotta, Camille Nijinski, si trova nello studio del dottor Fibonacci, uno psichiatra che si accinge a raccontarle una storia incredibile di cui è l’unico depositario. Si tratta della testimonianza raccolta da una paziente, la quale è stata trovata priva di sensi e di memoria in un bosco accanto al cadavere di un uomo. Camille, incaricata di seguire le indagini, ha bisogno di capire di più riguardo a questa improvvisa perdita di memoria, ma lo psichiatra ha molto altro da rivelarle. Prima di dimenticare tutto, la sua paziente ha condiviso con lui i fatti del suo passato: una storia lunga e complessa, senza dubbio la più straordinaria che Camille ascolterà in tutta la sua carriera. Le protagoniste sono cinque. Tutte donne. La giornalista, la psichiatra, la rapita, la scrittrice… E la quinta? La quinta donna è il filo del labirinto, è colei che fornirà le risposte a tutte le domande e, forse, anche una via d’uscita.


Se qualcuno vi ha detto che questo è un romanzo a sè e che può essere affrontato anche senza i suoi precedenti - Il manoscritto e C'era due volte - ebbene queste persone o vi hanno mentito o semplicemente non hanno letto Labirinti di Franck Thilliez.

Ultimo libro di una trilogia thriller unica nel suo genere con un alto tasso psicologico che si ripropone,  anche questa volta, in modo puntuale, atteso, ma totalmente nuovo. Cosa fa Thilliez, quindi? Coglie dettagli dei precedenti capitoli e li stravolge nella loro essenza, rivelandoci una verità che era sempre stata sotto i nostri occhi, ma che (forse) allora non eravamo in grado di vedere. 

Protagoniste di questo romanzo sono quattro donne. La quinta, infatti, come la stessa trama ci tiene ad anticipare, ci verrà rivelata solo negli istanti finali, uscendo esausti da quell' inafferrabile labirinto fatto di continui giochi di specchi, curve inaspettate e strade apparentemente senza uscita. E noi saremo increduli, stravolti, senza fiato, soddisfatti senza ombra di dubbio (ma questo sta a voi farmelo sapere). Vera, Lysine, Sofia e Julie non potrebbero essere donne più diverse nell'aspetto, in ogni loro approccio, nel carattere e, soprattutto, in quelle storie personali che ci sembreranno a prima vista totalmente disconnesse, lontane, quasi inconciliabili. Allora perchè Thilliez si sofferma in ogni loro dettaglio? Perchè farcele conoscere? Ma come, non lo avete ancora capito? Con Franck Thilliez nulla può essere dato per scontato, esattamente perchè dietro la nostra verità se ne nasconde sempre un'altra (la sua), nettamente migliore della prima.
Labirinti presenta un ritmo serrato che non lascia spazio a pause, ti spinge in modo inevitabile al capitolo successivo, e a quello dopo ancora, in una corsa a due difficile da arrestare. Anche perchè il caro Franck gioca sporco, sporchissimo. Alternando  le storie protagoniste, infatti, il lettore si ritrova alla fine della pagina con una curiosità a mille, eccitato, fremente nello scoprire la prossima mossa e - sbadabaaaam - il mai una gioia è praticamente servito. Mettere giù quel libro, anche solo per poche ore, è stato davvero difficile, dovete credermi. Ma parliamo delle descrizioni. Thilliez si conferma ammaliante e scostante allo stesso modo, esponendo dettagli che per molti potrebbero essere quasi al limite dell'umanamente sopportabile, ma che  - per la sottoscritta e per molti altri spero - risultano essere geniali, affascinanti, irresistibili propri di quella oscurità umana che sono in grado di rappresentare senza troppi giri di parole.

Sono i volti del male, la negazione dell'umano e, in fondo,
ci rassicurano perché pensiamo di non essere come loro.
Abbiamo bisogno di vedere quei volti, di stare a guardare le azioni più vergognose,
per evitare di dover affrontare cosa succede in casa nostra.
Siamo tutti i mostri di qualcuno.

Thilliez, infatti, anche se avvolto da una innegabile complessità narrativa come se ne trovano davvero pochi nel panorama letterario internazionale, accosta uno stile lineare, diretto, capace di raccontare la storia nuda e cruda, senza avere bisogno di particolari effetti speciali o inutili intermediari. Permette in questo modo al lettore di sentirsi parte integrante di ogni scena (anche della più raccapricciante) lasciandolo libero di immaginare ogni movimento, percepire ogni rumore, assaporare ogni istante che lo separa da quella rivelazione destinata a cambiare ogni cosa (e a produrre ben più di qualche sana parolaccia).

E' stupefacente considerare come Thilliez abbia avuto tutto questo nelle sue mani fin dalla primissima parola. Sono tre romanzi che ci potrebbero sembrare - in modo totalmente errato - indipendenti, ma che, in realtà, si incastrano alla perfezione, tassello dopo tassello. E guai a voi se vi perdete questo spettacolo!

Sapete la cosa più incredibile? Vi sto scrivendo queste parole a distanza di quasi due mesi dalla lettura di Labirinti e ogni singola frase è scaturita in modo naturale con una facilità che proprio non mi aspettavo, come se avessi voltato quell'ultima pagina non più di ventiquattro ore fa.  Eccole davanti ai miei occhi trasformarsi in immagini incredibilmente nitide, diventare, poi, una scacchiera di pezzi confusi, riuscendo, alla fine, a prendere il loro posto senza il minimo sforzo. Quella verità che è sempre stata accanto a noi fin dall'inizio, ma che ancora - forse troppo acerbi o non ancora pronti all'inevitabile quanto sorprendente rivelazione - non eravamo in grado di afferrare, comprendere. 

Ora, sì, posso dirvi quanto splendido e affascinante sia stato questo viaggio. E lo faccio con il fiato corto, gli occhi meravigliati e quella piacevole sensazione di essere stata presa in gira non una, non due, ma ben tre volte. Ci vediamo nel prossimo labirinto, Franck!

Cristina B.

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