[ RECENSIONE ] Una mattina di ottobre di Virginia Baily | Nord

UNA MATTINA DI OTTOBRE di Virginia Baily
407 pagine | €16.90 cartaceo
Casa Editrice Nord | Link Affiliato Amazon

L’alba color acciaio è fredda come la pioggia sottile che si deposita silenziosa tra i suoi capelli e le scivola lungo il collo. Chiara Ravello però ha smesso di farci caso nell’istante in cui si è inoltrata nel quartiere ebraico... Quando sbuca in un piazza, Chiara vede un camion sul quale sono ammassate diverse persone. Tra di esse, nota una madre seduta accanto al figlio. Le due donne si fissano per alcuni secondi. Non si scambiano nemmeno una parola, basta quello sguardo. Chiara capisce e, all'improvviso, incurante del pericolo, inizia a gridare che quel bambino è suo nipote. Sono passati trent’anni dal rastrellamento del ghetto di Roma, e all’apparenza Chiara conduce un’esistenza felice. Abita in un bell'appartamento in centro, ha un lavoro che ama, è circondata da amici sinceri. Tuttavia su di lei grava il peso del rimpianto per quanto accaduto con Daniele, il bambino che ha cresciuto come se fosse suo e che poi, una volta adulto, è svanito nel nulla, spezzandole il cuore. E, quando si presenta alla sua porta una ragazza che sostiene di essere la figlia di Daniele, Chiara si rende conto che è arrivato il momento di fare i conti con gli errori commessi, con le scelte sbagliate, con i segreti taciuti troppo a lungo.
Un solo sguardo può cambiare la vita di una persona, complicarla, travolgerla e sconvolgerla in quei pochi secondi di contatto visivo che sembrano durare un’eternità, scavare nel profondo e bussare al centro esatto del cuore. Lo sa bene Chiara Ravello, giovane ragazza romana con un passato ed un presente difficile da sostenere, che per uno strano gioco del destino decide, nella frazione di una silenziosa richiesta di aiuto, di prendere con sé Daniele Levi, il minore dei figli di una famiglia ebrea prossima ad essere deportata nel lontano e definitivo campo di concentramento di Auschwitz.

Una mattina di ottobre
racconta proprio il rapporto ostile e tormentato che legherà per sempre queste due giovani ed innocenti vite, fatto di rimpianti e taciuti dolori, di paure e oscuri silenzi, di parole sussurrate e accuse urlate in faccia, fatte di odio, di incomprensioni e di vecchi rancori.  
Sfondo dell’intera vicenda è sicuramente la deportazione nazista, anche se non sarà mai punto focale del romanzo – come magari potrete facilmente individuare in altri contesti letterari – perché quello che vi ritroverete a sfogliare, con curiosità sempre crescente, è la storia del più puro amore incondizionato, quello che indissolubilmente lega una madre al proprio figlio e che qui raggiunge un livello ancora più intenso, doloroso e profondo in quel sacrificio istintivo e gratuito che rappresenta una svolta improvvisa da cui è impossibile tornare indietro. La narrazione di Una mattina di ottobre si sviluppa su due diverse linee temporali passando impercettibilmente tra quel passato 1943 al presente. Ora Chiara è una signora di circa sessanta anni con le sue certezze, con i suoi immancabili vizi e con un taciuto dolore legato alla scomparsa di quel figlio che, forse, ha perso per sempre. Crescere Daniele non è stata una passeggiata: superati i primi silenzi, il rancore visibile nei suoi innocenti occhi e la sua ferma incapacità di creare un legame fisico con quella donna che non riconosceva come madre, si sono aggiunti i problemi legati all'abuso di alcol e di droga. Un destino con cui Chiara aveva imparato a convivere fino ad una telefonata capace, come quello sguardo scambiato molti anni prima, di sconvolgere la sua vita, ancora una volta!

Devo ammettere con voi che, scegliendo di acquistare oramai un anno fa Una mattina di ottobre, mi ero fatta una certa idea del suo contenuto; credevo di trovare tra le sue pagine una storia legata a senso unico con la deportazione, con la Shoah e con l’eccidio nazista, partendo proprio da quella notte del 16 ottobre 1943. Quindi, di certo, non mi aspettavo una storia tipicamente familiare e atipicamente d’amore, ma con la stessa certezza posso anche dirvi di non esserne uscita delusa.

Quello che mi ha indubbiamente affascinato, oltre al talento diretto e comunicativo della Baily che emerge in ogni pagina di questo romanzo, sono i personaggi che si prendono il loro spazio, ricoprendo ruoli ben delineati, descritti e indubbiamente peculiari. Pur presentando alcuni punti eccessivamente descrittivi o che potevano essere tralasciati, il finale di Una mattina di ottobre ha stretto il mio cuore in una morsa che non avevo previsto. Emozioni che difficilmente possono essere descritte in semplici parole, mi sono ritrovata a sfogliare le pagine conclusive di questo romanzo con una lacrima, calda ed improvvisa, fare breccia su un sorriso appena accennato.

Nessun commento

Powered by Blogger.
Back to Top