[ RECENSIONE ] L'Estate Più Bella Della Nostra Vita di Francesca Barra | Garzanti

L'ESTATE PIU' BELLA DELLA NOSTRA VITA di Francesca Barra 
220 pagine | €16.60 pagine

L'estate è la stagione della libertà, dei sorrisi e del profumo di salsedine. Ma per Giulia e Lorenzo quest'anno tutto è diverso. Sono costretti a trascorrere due lunghi mesi in Basilicata, la terra d'origine della madre. Una terra lontanissima da loro, cresciuti al Nord. Una terra di cui non hanno ricordi, perché da quando erano piccolissimi non ci sono più tornati. Una terra dove c'è una famiglia di cui non sanno nulla. I due ragazzi preferirebbero essere da qualsiasi altra parte invece che con quei nonni così all'antica, quelle zie troppo amorevoli, quei cugini che pur essendo coetanei sembrano distanti anni luce da loro. Eppure giorno dopo giorno scoprono la magia di un posto dove sembra che il tempo si sia fermato. Dove lo stare a tavola insieme vuol dire prendersi cura l'uno dell'altro. Dove l'amicizia è un valore importante. Ma anche lì, in quei luoghi che profumano di liquirizia selvatica, ci sono dolori che non si ha il coraggio di portare in superficie. Ci sono segreti che raccontano di un amore che ha diviso una famiglia. Che ha diviso tre sorelle per troppo tempo. Ora Lorenzo e Giulia sono pronti a rompere quell'equilibrio di bugie e segreti, sono pronti a farle riavvicinare.
L'estate più bella della nostra vita è un romanzo che porta con sé la brezza indimenticata di un'estate lontana. Quel momento fatto di istantanee appena sfocate, di ricordi indelebili, di sentimenti taciuti, di errori e ripensamenti con la salsedine che si attacca sulla pelle.

Da qui, dai suoi  confini, nessuno riesce a uscire.
Per qualche strano artificio, inspiegabile ai più, chiunque provi ad allontanarsi
dal paese ne viene nuovamente attratto.

Ci troviamo esattamente a Borgo Felice, caratteristico paese lucano, sconosciuto ai più, indispensabile per molti altri. Qui, vive la famiglia Timpone. Qui, nasce, si contorce e si evolve la storia delle tre sorelle - Ida, Rossella e Beatrice - che è fulcro centrale del romanzo. Un romanzo dove Francesca Barra concentra tutto l'amore per la sua terra, per le sue contraddizioni, per i suoi modi e particolarità, per i suoi paesaggi incantati, per quelle piccole meraviglie che solo chi respira quei luoghi è capace di comprendere e spiegare, far vivere a tutti gli altri in un quadro corale che - grazie allo stile diretto e naturale dell'autrice - è capace di prendere letteralmente vita. 
Tre sorelle, dicevo, che non potrebbero essere più diverse, l'una dall'altra. Ida è una donna forte e protettiva, dotata di un innato istinto materno che la porta autenticamente a proteggere la sua famiglia, senza mai tirarsi indietro. Rossella più calma e razionale, introversa e riflessiva è letteralmente sospinta dalla corrente degli eventi a cui troppo spesso volge le spalle, ingabbiando nel suo cuore chiuso a doppia mandata ogni emozioni, in attesa di qualcosa che forse potrebbe non arrivare mai. E, poi, c'è Beatrice testarda ed indomabile, ostinata ed incosciente, incapace di accettare le sue origini, volta le spalle ad ogni certezza per trovare conforto in quel Nord a lungo sognato.

Ogni famiglia nasconde un segreto. Alcuni possono essere irrilevanti, indolori. 
Altri danneggiano gli ingranaggi di una vita perfetta, e quelli vanno svelati. 
Bisogna essere pronti a cercare, fra te tante verità, la verità che ti può salvare.

L'estate più bella della nostra vita racconta e descrive le conseguenze di ogni decisione presa dalle tre donne, creando attorno alla famiglia Timpone un'aura di parole non dette, di sentimenti taciuti, di lontani risentimenti e malcelati rancori che sono inevitabilmente condannati ad esplodere, prima o poi. Ma non solo. L'estate più bella della nostra vita mette a confronto due generazioni molto diverse che si ritrovano loro malgrado a dover condividere memorie e spazi in quel ritorno inaspettato alle origini che porterà ad un atteso confronto, ad una partita a lungo rimandata e che, finalmente, mostra apertamente tutte le carte in tavola senza macchinazioni, senza bugie, senza inutili giochi psicologici che hanno portato solo silenzi e dolorose incomprensioni.
Ringrazio la casa editrice per la copia cartacea del romanzo

2 commenti

  1. L'avevo adocchiato perché è ambientato nella regione in cui vivo ma dopo questa.. no, devo assolutamente leggerlo :3

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    1. Ma grazie ;) Posso solo dirti che avrei tanto voluto prendere un aereo e dalla mia Umbria arrivare in Basilicata e girarmela tutta, ma proprio tutta!

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