[ RECENSIONE ] Ogni ragazza perduta di Megan Miranda | Piemme

OGNI RAGAZZA PERDUTA di Megan Miranda 
400 pagine | €19.90 cartaceo

È passato un decennio da quando Nicolette Farrell ha lasciato la cittadina in cui è cresciuta per non tornarvi più, ma adesso il passato sembra chiamarla: forse perché è il momento di occuparsi di suo padre, ormai anziano e sprofondato nelle nebbie dell'età, da cui solo ogni tanto si risveglia. O forse perché il presente nasconde qualche insidia di troppo. Fatto sta che per Nicolette è il momento di rimettere piede a Cooley Ridge, anche se è un posto con cui non ha mai fatto davvero pace. Tutta colpa di Corinne. La sua migliore amica di allora. L'amica scomparsa. Il suo trauma mai elaborato. Il ritorno a casa è un vero tuffo nel passato: Nic rivede dopo anni non solo il fratello Daniel, ma anche il suo ex Tyler, e quello che allora era il fidanzato di Corinne, Jackson. Erano solo dei ragazzi, all'epoca. Ed eccoli adesso, dieci anni dopo. Non sembrano cambiati: stesse dinamiche, stessi legami, stessi segreti sepolti nel passato. Ma quando un'altra ragazza, Annaleise, scompare in città, l'incubo di tanti anni prima ritorna. Perché la scomparsa di Annaleise ha più punti in comune con quella di Corinne di quanto chiunque riesca a immaginare.
Ancora una volta mi sono lasciata trasportare. Ancora una volta ho deciso di leggere un thriller psicologico di cui sapevo relativamente poco e di una scrittrice che sinceramente non conoscevo. Avete presente quel salto nel buio? Ecco, arriva un momento in cui si ha proprio bisogno di un azzardo.

Inizio con il dirvi che quello che ho trovato tra le pagine di Ogni ragazza perduta di Megan Miranda non è esattamente ciò che mi aspettavo. Felice nel riscontrare molti elementi classici di una narrazione specifica troppe volte stravolta e ridotta in brandelli da improvvisati avventori. Sorpresa (dall'altra) nel prendere atto di una tecnica stilistica decisamente originale che non avevo mai avuto modo di incontrare prima d'ora. Un buon thriller a ritroso. Percepisco la vostra confusione, quindi procediamo.

Sono passati quasi dieci anni da quando Nicolette Farrell ha lasciato Cooley Ridge con la ferma convinzione di non voltarsi più indietro, mettendo così miglia e miglia tra il suo futuro ed un passato che avrebbe solo voluto dimenticare. Il tempo è stato a lungo suo complice, ma ora che si trova nuovamente a percorrere quelle strade isolate e fuori contesto tutto sembra ripiombarle addosso con una forza sovrumana, impossibile da debellare. Ogni ragazza perduta si presenta al suo lettore attraverso uno schema narrativo molto particolare. Quello che Miranda ci propone è un viaggio a ritroso alla ricerca di una verità inconfessabile che ci verrà rivelata pezzo dopo pezzo attraverso un alternarsi di capitoli (denominati in giorni) e separati da uno ulteriore avente la puntuale finalità di specificare particolari o inserire nuovi dettagli in grado di completare la tessera appena proposta (denominato il giorno prima). Una tecnica che (a primo impatto) potrebbe destare instabilità e confusione, ma che - a ben vedere - nutre il lettore di una curiosità maniacale tale da spingerlo a divorare pagina dopo pagina, avido nel voler completare un puzzle che non potrà mai coincidere con l'idea costruita in principio.

Megan Miranda è una scrittrice da tenere in considerazione. Oltre ad un approccio stilistico molto interessante, infatti, la Miranda tiene in allerta il suo lettore creando un gioco di luci ed ombre tra passato e presente legati da un filo invisibile, ma capace di distruggere persone, legami ed affetti. Un'attenzione psicologica di buon impatto che ritroviamo riversata soprattutto nell'unico personaggio che il lettore non incontra mai direttamente - Corinne Prescott, l'amica di Nicolette, scomparsa dieci anni prima e mai ritrovata - ma talmente forte da influenzare in profondità chiunque abbia incrociato il suo cammino. Una ragazza indubbiamente problematica che sa nascondere più di quello che si permette di rivelare, capace di muovere pedine a suo piacimento e di creare quel suo piccolo mondo imperfetto fatto di segreti e di ostinati silenzi. Corinne riesce a calamitare l'attenzione del lettore senza alcun sforzo, arrivando  a giocare con la sua mente e a confonderne ogni pensiero come se fosse qualcosa di reale, tangibile al suo fianco, presente. Una forza che, invece, è mancata agli altri personaggi (ad eccezione parziale per la protagonista) in grado di svolgere il loro ruolo su una scena dove non riescono mai a lasciare il segno fino in fondo.

Una prima prova nel mondo del thriller sicuramente da apprezzare quella di Megan Miranda che si avvale di uno stile non esplosivo, ma diretto e coinvolgente, costruendo i suoi colpi di scena con la giusta intelligenza ed attenzione nella cura dei dettagli. Un romanzo che si lascia leggere in modo piacevole e che non tradisce le aspettative. Una buona partenza, quindi, che vi consiglio di cogliere al volo se siete alla ricerca di un thriller che sappia accendere la vostra curiosità in una lotta contro il tempo che sa perfettamente cosa rivelare e come farlo senza lasciarvi scampo.

Ringrazio la casa editrice per la copia cartacea del romanzo

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