[ RECENSIONE ] Dracul di Dacre Stoker e J.D. Barker | Editrice Nord

DRACUL di Dacre Stoker e J.D. Barker
467 pagine | 18.60€ cartaceo
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Colpi alla porta. Sempre più rapidi, sempre più forti. Barricato in cima alla torre abbandonata, Bram Stoker prega che i cardini tengano e, nel frattempo, si prepara. Appende crocifissi e specchi alle pareti, carica il fucile e attende. Infine, temendo di non arrivare vivo all'alba, prende carta e penna e inizia a scrivere tutto quanto è accaduto fino a quel momento. La storia comincia quando Bram ha cinque anni. È un bambino cagionevole, spesso costretto a letto, che passa gran parte del suo tempo con la sorella Matilda. E l'unica persona in grado di farlo stare meglio è Ellen, la giovane tata. Eppure c'è qualcosa di strano in lei, nei suoi modi enigmatici, nella sua carnagione pallidissima. I sospetti di Bram e Matilda si fanno sempre più concreti finché, all'improvviso, Ellen sparisce e con lei anche il misterioso assassino che stava terrorizzando la città. Gli anni passano. Miracolosamente guarito, Bram continua gli studi al Trinity College, mentre Matilda parte per Parigi. Al suo ritorno, corre da Bram con una notizia terrificante: ha visto Ellen, ancora giovane e bella come quando loro erano bambini. I due fratelli non lo sanno, ma quello sarà l'inizio di un incubo: l’incontro di Bram con una creatura allo stesso tempo spaventosa e affascinante, un incontro che, anni dopo, darà vita a un romanzo destinato a diventare leggenda!


Vi è mai capitato di amare così tanto un libro da avere quasi timore a leggere qualcosa che fosse anche solo vagamente riferito a quella storia o al suo scrittore? Bene, immaginate se a dividere i due romanzi ci sia solo una semplicissima vocale alla fine del titolo. Quasi un dubbio amletico. Ecco spiegato perchè la mia copia di Dracul è rimasta esattamente un anno in libreriaAlla fine, ho superato la mia ritrosia, ho abbracciato la sua storia e me ne sono completamente innamorata.

Agosto viene eletto mese dei rimpianti letterari, mi pare evidente.

Dracul di Dacre Stoker (discendente di Bram) e J.D. Barker si apre con una finestra sul presente dove osserviamo Bram Stoker alle prese con un male oscuro, potente ed irrefrenabile. Qualcuno o qualcosa che non riusciamo a vedere, ma che possiamo percepire perfettamente nei rumori assordanti che riempono la notte silenziosa, nelle voci evocate e negli animali sotto il suo inarrestabile controllo. Bram è sempre più debole e con le spalle al muro - sperando che la notte possa presto lasciare il posto alle prime luci del giorno - inizia a scrivere quanto accaduto fin dal suo lontano inizio.

È difficile parlare di questo romanzo con facilità perché ogni dettaglio contenuto è fondamentale per il passo successivo. La bellezza sta proprio nello scoprire ogni tassello che separa il lettore da quella verità che (forse) in quell'apertura aveva intuito, ma che saprà sorprenderlo in modo inaspettata proprio in quelle battute finali. Dracul non è fiction. L'opera costruita in modo molto dettagliato dal discendente di Bram Stoker si basa, infatti, su documenti dell'epoca (in parte riportati nelle conclusioni che vi consiglio di leggere con molta attenzione) e sulle pagine dei diari tenuti dallo scrittore e mai condivisi prima d'ora. Quello che troviamo in queste pagine - chiaramente intervallate da elementi di collegamento romanzati che mai stridono con il quadro finale - è l'origine di quel romanzo che è diventato una leggenda intoccabile - e difficilmente replicabile -  agli occhi di tutti noi.


Quindi, quanto c'è di vero in Dracula? Me lo sono chiesta tante volte e continuo a ripetermelo ora rileggendo le note finali degli autori. Razionalmente penserei ad un piano perverso (e ben riuscito) di marketing. Eppure, quel pensiero più nascosto mi fa sorgere il dubbio che non sia proprio così. Certo l'apparenza potrebbe andare a braccetto con la logica, ma ci sono piccoli dettagli che mi fanno dubitare: quelle pagine estrapolate dai suoi diari così ricche di riferimenti molto specifici e - in parte - anche contrastanti con quello che ci è stato raccontato da cinematografia e letteratura. Poi, le testimonianze che si possono trovare sull'infanzia di Bram e su come (quasi per miracolo) quel bambino così cagionevole sia stato strappato alla morte. Dracul è una lettura che mi ha affascinata, intrigata e sorpresa. Ho avuto per molti mesi il timore che potesse essere solo una mossa di marketing per cavalcare l'onda di un classico del genere gotico che - difficilmente - ha incontrato eguali dalla sua pubblicazione. Mi sono ricreduta dopo poche pagine: Dracul non toglie assolutamente nulla al classico intramontabile di Stoker, ma - anzi - arricchisce quella lontana leggenda che, poi, non vi sembrerà più la stessa.

Volendo giocare la carte della razionalità, quello che ci viene descritto non è forse l'esemplificazione stessa del male? Fin dalla creazione del mondo, il male è stato capace di travestirsi sotto le forme più diverse: esiste quello evidente che l'uomo cerca di combattere con le  poche armi a sua disposizione e - poi - sopravvive quello più subdolo, inafferrabile ed impercepibile che non riusciamo a sconfiggere, che si insinua nella nostra quotidianità afferrando quella vulnerabilità che troppo spesso ci appartiene. E molte volte vince proprio perchè ci ostiniamo a non vederlo o anche solo accettare la sua esistenza, ciechi ed ancorati alle nostre ferree convinzioni.

Ecco perché mi sono trovata coinvolta in ogni sua pagina. Perché qui non si parla di Dracula e quando si accenna al vampirismo lo si fa in maniera molto delicata ed enigmatica, seppur profonda e dettagliata. In realtà, di Dracula non scorgiamo mai il viso (se non nella parte conclusiva del romanzo), ma percepiamo la sua presenza costante nelle piccole sfumature e in quei dettagli che - elaborati con la giusta dose di empatia e pathos - sanno fare la differenza. E ora (forse) rileggendo la mia copia un po' malconcia e molto vissuta di Dracula di Bram Stoker lo farei con occhi molto diversi!

3 commenti

  1. Risposte
    1. Sono pochi i libri che mi sento di consigliare ad occhi chiusi. Dracul è sicuramente uno di questi.

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  2. Condivido il tuo pensiero, anch'io ho letto e amato "Dracul". Le sue cupe atmosfere, il male che pian piano riempe la scena, i personaggi dalle dubbie identità. E' davvero una lettura da non perdere! Vedo, con piacere che stai leggendo Carrisi, scrittore che io adoro :)

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