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[ RECENSIONE ] L'ossessione di Wulf Dorn | Corbaccio

L'OSSESSIONE di Wulf Dorn
444 pagine | €19.50

Mark Behrendt è uno psichiatra con due vite, quella di prima e quella di adesso. Prima lavorava alla Waldklinik di Fahlenberg, prima aveva Tanja, il suo amore. Adesso vive e lavora a Francoforte. In mezzo un inspiegabile incidente d'auto e la nebbia dell'alcolismo in cui è precipitato e da cui l'ha aiutato a salvarsi un'amica: Doreen. Ed è a cena da lei quando qualcuno bussa alla porta e Doreen va ad aprire: è l'ultima cosa che Mark ricorda. Si risveglia intontito, Doreen è scomparsa. Poco dopo riceve una telefonata. Se vuole rivedere la sua amica viva deve svolgere un compito: deve trovare qualcuno e deve scoprire da solo chi. Ha esattamente 2 giorni, 9 ore e 23 minuti per riuscirci, poi la donna verrà uccisa. Comincia così una corsa contro il tempo nel tentativo di capire chi c'è dietro questa follia, che cosa lo motiva, perché ce l'ha con Mark a tal punto, e chi è la persona misteriosa da trovare. Un tassello dopo l'altro, una rivelazione dopo l'altra, Mark cerca di risolvere questo enigma mortale, eseguendo al contempo gli ordini folli di uno sconosciuto, perseguitato da un dolore indicibile e disposto a fare qualunque cosa proprio come lui?


Prima di parlare del nuovo romanzo di Wulf Dorn - uscito da poche ore in libreria - è necessaria una sostanziale premessa: L'ossessione non è soltanto il sequel di La Psichiatra, ma anche di Phobia. Ebbene sì, Dorn è chiaro nella postfazione del romanzo. Certo, potreste fare gli impavidi e leggere L'ossessione senza passare per i precedenti, ma io ve lo sconsiglio. Per comprendere appieno ogni implicazione, non perdervi alcun dettaglio e avere il quadro completo della situazione sotto i vostri occhi dovrete passare per quel prima che è - a mio avviso - fondamentale.
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[ RECENSIONE ] Phobia di Wulf Dorn | Un thriller a due velocità

PHOBIA di Wulf Dorn
324 pagine | €16,60 cartaceo (rilegato)

Londra, una fredda notte di dicembre nell'elegante quartiere di Forest Hill. Sarah sta dormendo quando sente rientrare il marito, che sarebbe dovuto restare via per lavoro ancora qualche giorno. Ma l'uomo che trova in cucina intento a prepararsi un panino non è Stephen. Eppure indossa gli abiti di Stephen, ha la sua valigia, ed è arrivato fin lì con l'auto di Stephen, parcheggiata come al solito davanti alla casa. Sostiene di essere Stephen, e conosce particolari della loro vita che solo lui può conoscere. Elemento ancora più agghiacciante, l'uomo ha il volto deturpato da orribili cicatrici. Per Sarah e per Harvey, il figlio di sei anni, incomincia un incubo atroce, anche perché lo sconosciuto scompare così come era apparso e nessuno crede alla sua esistenza. Anche la polizia è convinta che Sarah sia vittima di un forte esaurimento nervoso e che non voglia accettare che il marito sia andato via di casa volontariamente e che presto tornerà. Sola e disperata, Sarah si rivolge all'unica persona che, forse, può aiutarla, il suo amico d'infanzia Mark Behrendt, psichiatra che conosce gli abissi dell'animo umano. Insieme Mark e Sarah iniziano a indagare, mentre il misterioso sconosciuto è sempre un passo avanti a loro e sembra divertirsi a tormentarli, a lasciare piccoli segnali e scomparire. Chi è l'uomo sfigurato? Che cosa vuole da Sarah?


Avevo questo romanzo in testa da qualche mese. Non so dirvi esattamente la ragione. Probabilmente il mio essere un'accumulatrice seriale di libri sta cozzando con quel pezzo di animo profondamente simmetrico che madre naturale gentilmente mi ha donato e che, d'altra parte, mal sopporta volumi messi alla rinfusa, appoggiati dove capita, appostati in cima alla pila chilometrica in attesa di essere letto.

Così, eccomi qua, dopo meno di quarantotto ore di famelica lettura, a parlarvi di Phobia di Wulf Dorn.

In quel momento aveva capito che la vita umana consiste soprattutto di paure.
Ma la paura più grande è quella di vivere senza lasciare alcuna traccia.
Lasciare questo mondo senza aver dato un contributo.
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[ RECENSIONE ] Presenza oscura di Wulf Dorn | Corbaccio

PRESENZA OSCURA di Wulf Dorn
432 pagine | 19.50€ cartaceo

Quando Nikka, sedici anni, si risveglia dal coma in ospedale fatica a ricordare cosa sia successo. Era a una festa, questo lo ricorda, insieme alla sua amica Zoe. Ma poi? Poi, improvvisamente un blackout. Nikka ha provato l’esperienza della morte: per ventuno terribili minuti il suo cuore ha cessato di battere, ma il suo cervello ha continuato a funzionare. E Nikka ricorda un tunnel buio in cui si intravedeva una luce e ricorda che anche Zoe era con lei. E quindi rimane scioccata alla notizia che Zoe è scomparsa proprio durante la festa e che da allora manca da casa. Che sia stata uccisa? Nikka è convinta di no e appena riesce incomincia a cercarla. Ma fin dove sarà disposta a spingersi per salvare la sua migliore amica?


Per un anno la mia copia di
Presenza Oscura di Wulf Dorn è rimasta in attesa nella mensola della mia libreria per poi passare (quasi incredibilmente) nel cesto verde delle prossime letture ad inizio aprile, ritrovando quella spinta letteraria rimasta sopita ad inizio quarantena. Sono partita con zero aspettative a causa di molti pareri negativi ed alcuni eccessivamente tiepidi che mi hanno bloccata in più di un'occasione. E sappiate che (per me) un thriller tiepido è il peggiore degli incubi. No, un'altra delusione da uno dei miei scrittori preferiti (dopo King) non l'avrei sopportata. E a conti fatti - con i suoi ma, i suoi se e qualche piccolo appunto - il risultato finale non è poi stato così male.
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[ RECENSIONE ] Gli Eredi di Wulf Dorn

GLI EREDI di Wulf Dorn
300 pagine | €17.60 cartaceo

Nella saletta colloqui del seminterrato del reparto psichiatrico dell’ospedale Frank Bennell, stimato criminologo alla soglia della pensione, chiede aiuto a Robert Winter, psicologo con cui ha collaborato in numerosi casi di omicidio. Però i due esperti dei lati oscuri della natura umana questa volta sono messi a dura prova. La donna che si trovano davanti, sopravvissuta a un grave incidente su una strada di montagna immersa nella nebbia e battuta dalla pioggia, sembra oscillare tra realtà terribili e allucinazioni. Si chiama Laura Schrader, trentadue anni, capelli biondi; sull'auto accanto a lei una pistola vecchio modello col caricatore vuoto e un baule in cui si nasconde una dura verità. Nel suo sguardo diffidenza e terrore.
Gli Eredi è un romanzo che mi ha sorpresa dalla prima all'ultima pagina. Devo ammettere che, scoprendo il nuovo lavoro di Wulf Dorn, mi aspettavo qualcosa di diverso, qualcosa che fosse intimo al genere psicologico-thriller ed invece, con mia piacevole sorpresa, mi sono trovata a scorrere le pagine di un romanzo che è in grado di far riflettere il suo lettore, intervallando scene così reali e tangibili, quasi claustrofobiche, in grado di rendere perfettamente un senso di incertezza e inquietudine.
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[ RECENSIONE ] Incubo di Wulf Dorn

INCUBO di Wulf Dorn
368 pagine | €16.90 cartaceo

Simon è un ragazzo difficile, rinchiuso da sempre nel suo mondo. La sua vita precipita in un incubo dopo la morte dei genitori in un terribile incidente d’auto, dal quale Simon esce miracolosamente illeso, ma da allora, soffre di fobie, allucinazioni, sogni che lo tormentano ogni notte. Costretto a trasferirsi dalla zia Tilia dopo un periodo di riabilitazione in ospedale, passa le sue giornate esplorando la campagna sulla bicicletta del fratello Michael. Nella zona sembra aggirarsi un mostro: una ragazza è scomparsa, e una notte si perdono le tracce anche di Melina, la fidanzata di Michael, il quale diventa l’indiziato principale. Insieme a Caro, una ragazza solitaria che ha conosciuto nella sua nuova scuola, Simon affronta le proprie paure più nascoste e va a caccia del lupo che miete le sue vittime nel bosco di Fahlenberg.
Credo che oramai sia palesemente evidente la mia appena accennata ossessione per i thriller e per quei romanzi capaci di sconvolgere la mente umana, arrivando quasi ad afferrare il lettore in una morsa ferrea e potente incapace di mollare la presa. 

Quando ho conosciuto Wulf Dorn con La Psichiatra, proprio per queste stesse ragioni, è stato quello che oserei definire un autentico e spontaneo amore a prima letturaLa sua maestria nel ribaltare ogni singolo e sfuggevole punto di vista  unita all' indubbio talento dimostrato nel saper letteralmente stravolgere ogni minima prospettiva rappresentano - anche nel suo ultimo romanzo Incubo - un'inarrestabile quanto affascinante punto di forza. A dare l'input definitivo ad una caccia al mostra senza tregua, grazie anche al prezioso aiuto dell'introversa, misteriosa ed emancipata Caro, è la scomparsa di una giovane ragazza seguita dal feroce attacco fisico subito da Melina, fidanzata di Michael, fratello maggiore di Simon, unico pezzo rimasto di una famiglia oramai distrutto e solitario sospettato dalla polizia. Spinto da uno stile diretto, pungente ed adrenalinico, il lettore si trova proiettato al centro esatto di una scena in continua evoluzione dove, tassello inevitabile della maestria di Dorn, ogni più piccolo e frammentario indizio sembra essere tutto ed il contrario di tutto. 
Voltando una pagina vi renderete facilmente conto di come nulla è come avevate immagina appena poche righe prima; nulla alla fine è come appare all'inizio ed è proprio in questo crescendo ritmico di emozioni, paure ed impossibili rivelazioni che il lettore si ritrova inevitabilmente ancora ad ogni singola parola, in attesa della verità.

Come lo stesso autore ci rivela nella postfazione del romanzo, centro focale di questo romanzo sono due delle maggiori e più terribili paure che si annidano nel profondo dell'animo di ogni essere umano: la morte e la transitorietà; il modo quasi impalpabile ma inevitabile in cui ogni cosa e persona che ci circonda è destinata a cambiare che sia per scelta o per tragica fatalità. La morte è parte di questi cambiamenti e, forse, la parte più difficile sta proprio nell'affrontarla: decidere se rimanere ancora a quel passato, sicuro e protetto dei nostri più vividi ricordi oppure tentare di andare avanti, afferrando quel futuro incerto e doloroso, senza mai lasciarlo andare. 

Queste sono le principali tematiche - insieme alla solitudine e alla paure dell'abbandono - che Dorn affronta in un romanzo che lascia essenzialmente senza fiato dove lo scrittore da' forma, colore e consistenza ad ogni emozione, ponendo un lieve bagliore a rischiarare una profonda oscurità. 
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