[ RECENSIONE ] Una posizione scomoda di Francesco Muzzopappa

UNA POSIZIONE SCOMODA di Francesco Muzzopappa
221 pagine | €14.50 cartaceo
Fazi Editore | Link Affiliato Amazon

Fabio è un ragazzo diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Agli occhi di registi del calibro di Amelio e Sorrentino, Fabio è una promessa del cinema italiano. Peccato che, dopo essere partito con il sogno di scrivere film d'autore, oggi lo ritroviamo a fare lo sceneggiatore di film porno. Deprimente, vero? Ma è l'unico modo per sbarcare il lunario. Così, invece di veder realizzato Il cielo di piombo, copione che da anni ingiallisce in un cassetto della sua scrivania, a Fabio tocca sfornare a un ritmo da infarto sceneggiature come la parodia di 20.000 leghe sotto i mari (per ottenere il nuovo titolo, sostituire la elle di "leghe" con una esse). Ma il giorno in cui gli annunciano che uno dei film da lui firmati, L'importanza di chiamarsi Ernesto (sostituire la emme di "chiamarsi" con una vu), è in lizza al Festival del Porno di Cannes, a Fabio viene un'idea che cambierà il corso della sua vita.
Eccomi qui, la sera del mio -n compleanno a scrivere di porno! Cosa potrei volere di più?
Vi giuro non è come sembra. 

Una posizione scomoda è un po' la storia di tutti noi. Ragazzi di grandi speranze e negli occhi il sogno di trasformare in lavoro gli anni di sudore, pianti e disperazione passati in compagnia di pesanti carte fino a quando il sogno si scontra con la realtà, quella cruda e dolorosa. Provate voi a prendere un muro in fronte e a non lamentarvi! Questa è anche la storia di Fabio. Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, astro nascente del cinema internazionale che, facendosi praticamente terra bruciata a seguito di spocchiosi rifiuti, si ritrova a scrivere per un cinema diversamente impegnato. Suoi sono i capolavori come 20.000 leghe sotto i mari ( prego, togliere la L e aggiungere una S ) o l'intraprendente pellicola dal nome quanto mai evocativo, L'importanza di chiamarsi Ernesto ( prego sostituire la M con una V ) che, con somma sorpresa del diretto interessato, è ora in lizza al Festival di Cannes. Non quel Festiva, su, non fatemi dire altro. Dicevamo, sesso. Ops, l'ho detto! Il sesso è uno di quegli argomenti capace di trasformarci improvvisamente in persone riservate, a patto di non trovarsi in circoli particolarmente protetti vedi cena tra amiche o lo spogliatoio dopo la partita di calcetto.

Ebbene, Francesco Muzzopappa fa cadere questo velo di evidente ipocrisia sotterrando - in modo ampiamente letterale - il tabù del sesso sotto quintali di inarrestabili risate. Esplicito e mai volgare, Una posizione scomoda sa perfettamente quali corde sfiorare e quali argomenti toccare per trasformarsi in una lettura pungente e piacevole, sotto molti punti di vista. 

Muzzopappa ha dalla sua un cast di personaggi d'eccezione. Abbiamo un ragazzo sfrontato e divertente, capace di trasformare il suo evidente insuccesso in una chiave di lettura ironica e spregiudicata che conquista il lettore sin dalle prime battute. Romina, produttrice di film a luci rosse, che racchiude in sé la più precisa contraddizione della pornografia, capace di unire eccesso ed umanità in un personaggio estremo che non passa inosservato. Due genitori tendenzialmente bigotti e diversamente appassionati. Giovanni Settemacchie, l'eterno rivale, colui che ce l'ha fatta e che non manca mai di fartelo pesare. Un fastidioso pavone dalle sembianze umana che condurrà Fabio sull'orlo di un' autentica crisi di nervi. 

Il tutto condito da una sferzante ironia che non potrà lasciarvi indifferenti. Giochi di parole e situazioni imbarazzanti spinte ai margini dell'assurdo caratterizzano ogni capitolo di questo romanzo che si lascia divorare ed apprezzare stuzzicando ogni vostra più rosea - o dovrei forse dire rossa - aspettativa. Francesco Muzzopappa - ancora una volta per quanto mi riguarda - dimostra in modo inequivocabile il suo naturale talento nel saper osservare la società che ci circonda, prendendone magari anche una piccola sfumatura e trasformarla in un quadro grottesco francamente irresistibile. Riderete, oh se ridere durante la lettura di Una posizione scomoda e lo farete proprio di gusto!

2 commenti

  1. Recensione splendida come sempre, devo ammettere che la prima volta in cui ne ho sentito parlare è stata proprio da te e il titolo lo trovai semplicemente geniale. Aspettavo la tua recensione proprio per farmene un'idea più completa... beh, ci sei riuscita! Devo assolutamente recuperarlo!

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